Vent’anni… TOPO / Kolossal: Continuano le semifinali per la migliore storia Castyana

12 OTT 2023

Dopo tre intense settimane siamo finalmente giunti all’ultimo atto delle semifinali di questo torneo: quello dedicato alle storie cosiddette kolossal, veri e propri capolavori moderni. Queste storie sono informalmente definite così perché sono di maggior respiro e hanno dei toni che ricordano proprio quelli dei blockbuster hollywoodiani, naturalmente reinterpretati in salsa “topolinesca”.

I due a sfidarsi nella prima semifinale sono Topolino e la marea dei secoli e Topolino e l’impero sottozero, mentre nella seconda va in scena Tutto questo accadrà ieri contro Topolino e il mondo che verrà.

Topolino e la marea dei secoli è un’opera talmente profonda e complessa che vi si potrebbero scrivere pagine e ci sarebbe ancora qualcosa da dire, visto che condensa tutti gli elementi caratteristici e gli stilemi del corpus castyano. In primis è una grandiosa storia d’avventura, coinvolgente e dal ritmo serrato, con una costruzione dell’aspetto narrativo complessa ma sempre credibile. Probabilmente, anche se ci si limitasse a questo si parlerebbe comunque di un capolavoro.

Tuttavia c’è molto di più: innanzitutto i personaggi: Topolino, Pippo, Uma (ripresa direttamente da La bionda minaccia), Gambadilegno e il segretario Binx (che sul finale sarà protagonista di uno dei colpi di scena più sorprendenti e meglio riusciti della storia del fumetto Disney) sono caratterizzati splendidamente, con i loro pregi e difetti, e soprattutto i legami che intercorrono fra loro e i sentimenti che nutrono l’uno per l’altro, perfettamente messi in luce. Non sono semplicemente dei disegni, ma sono vivi e vegeti.

E poi la tematica della storia, ciò che vuole comunicare. Senza scendere più di tanto nei dettagli, Casty in modo sottile e ironico affronta il tema a lui molto caro dell’alterazione della realtà, troppo spesso perpetrata da persone che vorrebbero controllarla per ottenere il potere. Questo aspetto in particolare è trattato con una maestria unica, che consacra la storia nell’Olimpo del fumetto disneyano.

Topolino e l’impero sottozero è una storia molto particolare e per certi versi unica nella produzione del maestro friulano, essendo sia un racconto bellissimo e dal sapore epico che una commovente fiaba.

Anche in questa storia, più che l’aspetto avventuroso a prevalere sono i rapporti e le interazioni dei personaggi, che ne sono il vero fulcro. Il cast è variegato e composto da personaggi non certo fra i più ricorrenti: oltre a Topolino troviamo Atomino Bip-Bip, alla sua seconda apparizione dopo il ritorno proprio a opera di Casty in Topolino e gli Ombronauti, Nataniele Ragnatele, ripescato direttamente da Topolino e Bip-Bip alle Sorgenti mongole di Romano Scarpa, l’enigmatico Conte Dragpo, che funge insieme al suo braccio destro senza scrupoli Aljoska da villain, e la ballerina Tabìa, che ha più di un segreto da nascondere. Quest’ultima in particolare è un personaggio potentissimo, tridimensonale, poetico e tragico, certamente uno dei migliori creati da Castellan.

Non mancano neanche momenti dove la sferzante e pungente ironia castyana prende il sopravvento: basti pensare che buona parte della vicenda si svolge a Gelonia, staterello autoritario formatosi presumibilmente dopo la caduta dell’Unione Sovietica.

Vi è poi certamente da menzionare l’impressionante prova di Casty alle matite: certe tavole sono semplicemente spettacolari, raffiguranti delle meravigliose ambientazioni oniriche.

Tutto questo accadrà ieri è una storia atipica, un esperimento riuscitissimo e replicato tre anni dopo con il seguito Tutto questo accadde domani, ma soprattutto l’omaggio di Casty a Gottfredson, alla sua visione artistica e a Topolino, personaggio al quale ha dedicato la carriera. L’intera storia è intrisa di amore verso Mickey, tangibile attraverso le vignette e le pagine meravigliosamente illustrate grazie al prezioso contributo di un Massimo Bonfatti alla sua prima prova in Disney.

C’è molto altro in Tutto questo accadrà ieri: c’è il metafumetto, altro elemento importante della produzione castyana, c’è un’ideale unione fra la scuola italiana e quella americana, rappresentata dall’utilizzo della Macchina del Tempo di Zapotec e Marlin, c’è la riscoperta dei cattivi, forse in questa storia più che mai assistiamo a un Gambadilegno spietato, e c’è anche una buona dose di citazionismo, a volte anche fine a se stesso ma ben accetto in un’occasione come questa.

La storia può quindi rappresentare in un certo senso la summa del lavoro dell’autore, quanto di più vicino si possa immaginare alla sua opera definitiva.

Topolino e il mondo che verrà è in assoluto il primo kolossal di Casty, una storia dove quest’ultimo si ricollega all’eredità spirituale dei suoi numi ispiratori: in particolare Bill Walsh, dal quale riprende il cattivo: la Spia Poeta e il coprotagonista Eta Beta, che ritorna in grande spolvero come scienziato al lavoro per il NISBA (Nucleo Investigativo Stranezze e Bizzarrie Assortite), altra genialata, per quella che doveva essere la prima storia del ciclo a lui dedicato, ma che è stata invece pubblicata per seconda.

Non mancano neanche influenze e citazioni scarpiane, visto che l’azione si svolge nel regno di Inusitania, da “inusitato”, aggettivo spesso utilizzato dal veneziano.

Topolino e il mondo che verrà è un thriller dai toni grandiosi, dove Casty centra perfettamente la caratterizzazione originale della Spia Poeta e la traspone in questa vicenda.

Come in molte storie di Castellan c’è un sottotesto, che in questo caso è quello ecologico: l’ultima tavola, oltre a essere molto significativa, è esplicativa in tal senso.

A ciascuna di queste storie spetterebbe un posto in finale, ma è vostro arduo compito decidere quali si contenderanno la vittoria e quali no. Dunque, votate numerosi!

Autore dell'articolo: Matteo Aiosa

Innamorato del fumetto Disney da quando ero bambino, l’avvicinamento con la splendida community del Papersera e specialmente col forum (nel quale sono famigerato con il nickname “Grande Tiranno”, in omaggio a una divertentissima bilogia di Leoni/Negrin) mi ha permesso di allargare i miei orizzonti in materia. Studente “classicista”, musicante in formazione e cinefilo a tempo perso, sono per ragioni anagrafiche un Pker dell’ultima ora. Accusato (a torto?) di essere un disneyano ossessivo e ossessionato, non è escluso che in futuro possa diventare un romito ciminiano, circondato da montagne di albi. Non posso che concludere così questa presentazione: Ciao! Il Grande Tiranno