Topolino e l’Ultraghiaccio

16 NOV 2023

In un’apparentemente imperturbabile atmosfera di quiete, Topolino si dedica alla cura della propria casa, o meglio… lascia che siano i suoi moderni elettrodomestici a lavorare per lui. Peccato che questi apparecchi necessitino di un’assistenza che il buon Topolino non è in grado di fornire loro e allora nella sua mente balena l’idea di assumere un domestico che possa prendersene cura. 

Il momento di presentazione (molto informale) tra l’insigne scienziato e Topolino.

È questo l’avvio di una magnifica storia scritta e disegnata dal fumettista veneziano Romano Scarpa, intitolata Topolino e l’ultraghiaccio. La vicenda, che si avvale delle chine di Giorgio Cavazzano, si snoda nell’arco di due episodi ed esordisce sui numeri 596 e 597 del Topolino libretto, datati rispettivamente 30 Aprile e 7 Maggio 1967. 

Mentre scorre il giornale alla ricerca di un maggiordomo, il Topo dalle grandi orecchie si imbatte in una notizia che desta la sua curiosità: un insigne geologo, il dottor Neutron, ha scoperto una particolare sostanza dalle caratteristiche sorprendenti. Ma lo scienziato è asserragliato da minacce e lettere intimidatorie speditegli da una “mano” ignota ed ecco perché, tramite un bizzarro quanto ingegnoso sistema, si reca da Topolino chiedendogli protezione ed un clima sereno nel quale condurre i propri esperimenti.  

L’esilarante scena delle rispettive mansioni del dottor Neutron e del domestico Pinky Pack in casa di Topolino!

L’arrivo di un bizzarro maggiordomo dalle fattezze pinguine (tale Pinky Pack) stravolge la convivenza tra il bislacco scienziato e il mite Topolino, entrambi ossessionati da questo inusitato minerale: l’ultraghiaccio!  

È straordinario come Scarpa riesca a stimolare nel lettore un meraviglioso coinvolgimento ed una affinità istintiva con Topolino e Neutron nell’apprendere, insieme a loro, le mirabolanti proprietà del composto ma la deliziosa trama magistralmente orchestrata dal cartoonist veneziano ha appena cominciato a regalare pathos, intrigo e soprattutto… sorprese!

Lo sceneggiatore scarpiano, in linea con alcune storie di Floyd Gottfredson sceneggiate da Bill Walsh dove l’arrivo di uno strano personaggio scompiglia la vita di Topolino (come nel terraplano), squaderna sul tavolo una serie di rivolgimenti, che coinvolgono Pinguinia, un oscuro stato misterioso quanto letale, una corte fuori dal tempo e tutta una serie di micidiali personaggi di contorno, ben costruiti nonostante siano intesi per essere usati una volta sola.

Dal bisbetico ma generoso Re Burbone alla bionda principessa Uina Uì, dal fiacco e “mezzo orbo” erede designato alla successione al trono ai piccoli Blik e Bluk fino al “Pretendente Mascherato“, l’ignoto figuro la cui vera identità è avvolta nell’ombra (idea che ricorda il buffone del re). Un parterre di personaggi, quello creato dal Maestro veneto, che dimostra ancora una volta la sua straordinaria abilità nel riuscire a ideare nuovi “attori in prima linea” che riescono a tenere in modo splendido quel metaforico palcoscenico che è la storia, con la sua immaginifica ambientazione ed una narrazione accattivante che non manca di ammaliare il lettore con la sua verve, un ritmo che sa sempre mantenere alta la curiosità di chi legge e momenti di puro pathos

Blik e Bluk: i piccoli (ma robusti) sorveglianti di Mickey.

Come non emozionarsi, a questo proposito, nell’assistere al gesto eroico di Topolino che salva la vita a Re Burbone? Come restare indifferenti rispetto alle concitate tavole finali della storia in cui tutto il popolo pinguiniese è coinvolto? In tutto ciò, è bene notare che il grande artista veneziano non rinuncia affatto alla sua adorabile cifra umoristica, la quale delizia il lettore con scene veramente gustose e divertenti: i deliri di onnipotenza del sovrano di Pinguinia che puntualmente minaccia Mickey di glaciare il suo paese; l’espressione di paura e sgomento che emerge nel suo volto quando pensa di avere interloquito con uno spettro; il libro che lo colpisce sulla schiena a viva forza; la sequenza in cui Blik e Bluk si mimetizzano perfettamente come cuscini, prede di uno stato di palpabile angoscia… 

Situazioni esilaranti che risultano perfettamente inserite nel contesto della narrazione, che regalano buonumore e manifestano la maestria di Romano Scarpa nel bilanciare abilmente comicità e tensione, divertimento genuino e intrigo per le sorti di tutti i personaggi.

Il tempestivo intervento di Topolino salva Re Burbone dal subdolo attentato!

Anche con questa storia il Maestro di Cannaregio dimostra quanto grande sia stata, e continua ad esserlo tutt’oggi, la sua cifra autoriale ed artistica sia dal punto di vista della sceneggiatura che della “messa in recita” dei suoi personaggi tramite un disegno che sprizza vitalità, dinamismo e simpatia da tutti i pori e che sa infondere alle sue creature quella scintilla di vita, di emozione e di realismo che le rende figure tridimensionali e pregne di umanità. Ed è semplicemente meraviglioso poter immergersi nella lettura di storie disneyane appassionanti e brulicanti di situazioni avvincenti, personaggi sfaccettati, trovate ingegnose, momenti di suspense e sequenze intrise di una deliziosa vis umoristica come la straordinaria… Topolino e l’ultraghiaccio.  

Autore dell'articolo: Samuele Lo Galbo

Leggo Topolino e i fumetti Disney da quando ero bambino, passione che si è rinnovata da qualche anno e che porto avanti con orgoglio anche grazie al confronto con la community del Papersera. Sogno, un giorno, di scrivere storie di Paperi e di Topi sul mio amato giornalino e di vedere la mia firma tra gli autori del settimanale.