Topolino 3548
Copertina di Corrado Mastantuono e puzzle allegato
Sorprendente nelle forme e nei contenuti il lungo editoriale del direttore in occasione di questo numero che, nella versione con il bel puzzle allegato, avvia le celebrazioni per le incombenti festività natalizie.
Il fascicolo si apre con Qua e i Bumpers: Un arduo compito, storia che vede il ritorno dei Bumpers, la rock band precedentemente conosciuta come I Rintronati, con una storia dedicata a Brianna, la bassista del gruppo.
Non so se la storia disegnata da Mattia Surroz su testi di Giorgio Salati sia prima di una serie di possibili approfondimenti dedicati ai vari componenti del gruppo. Probabilmente la volontà di questo tipo di vicende è quella di approfondire questi personaggi “minori” e quindi più liberi dai vincoli esistenti sui quelli tradizionali, così da favorirne l’identificazione da parte dei lettori del settimanale.
Dal testo traspare chiara la passione di Salati per la musica, e non mi riferisco alle battute sull’“umore basso” della bassista, quanto invece all’utilizzo ben contestualizzato dei termini più tecnici.
La storia però soffre – come mi è capitato di notare anche in altre occasioni da parecchie settimane a questa parte – di una mancata scelta precisa della direzione dello stile narrativo: a volte sembra rifarsi agli schemi di Marco Nucci che abbiamo imparato a conoscere, dove le didascalie supportano la narrazione in prima persona mescolando pensieri, considerazioni, parti di dialogo lasciate tipicamente nello “spazio bianco” tra una vignetta e l’altra; altre volte la storia scorre quasi avesse intenti didattici; altre ancora si avvicina alle tematiche dei teen drama presenti sui canali televisivi.
Insomma, o non sono stato in grado io di percepirne direzione ed obiettivo, o forse è una scelta precisa dell’autore quella della commistione. Fatto sta che comunque la sensazione che ho avuto di scarso coinvolgimento davanti ai destini dei protagonisti, le cui vicende vanno avanti senza sorprese o scivoloni, non è mutata dopo aver ripreso in mano il fascicolo per scriverne la recensione.
Di certo l’essere lontano dal target per il quale il soggetto è stato pensato non mi ha facilitato le cose. Posso però supporre dai pochi commenti presenti sul forum relativamente alla storia (e al fascicolo in generale) che forse non sono l’unico a provare questa sensazione.
Più coinvolgente La strega e lo scienziato, terza parte della nuova avventura di Ducktopia ad opera dell’eclettico Francesco Artibani e Licia Troisi, con gli ottimi disegni di Francesco D’Ippolito (che si è divertito – non so se dietro suggerimento di Artibani – a citare la prima iconica copertina dei Fantastic Four in una vignetta che avrebbe meritato l’onore della tavola intera).
Non vi dico nulla sui contenuti se non che ci sono importanti colpi di scena e che, come anticipato, il lavoro di D’Ippolito è di prim’ordine, non facendoci mai rimpiangere la “gabbia” tradizionale della tavola nelle numerose volte in cui l’abbandona: scelta che potrebbe forse penalizzare l’immediata leggibilità della storia, ma che consente di “investire” del tempo per rileggere l’episodio, così da poter apprezzare dettagli e finezze sfuggite ad una prima lettura incentrata solamente sul dipanarsi degli eventi.
Eventi che però si succedono in maniera così tumultuosa che ho percepito una sorta di disequilibrio nella distribuzione dello spazio (inteso come spazio fisico: tavole, vignette) all’interno della storia, dilatando a volte oltremodo quello dedicato alle scene più tradizionali e meno funzionali alla trama (ad esempio pagina 55) e comprimendo troppo quello dedicato ad elementi chiave: a tal proposito si veda la pur immaginifica tavola pubblicata a pagina 61 dove un passo fondamentale avviene frettolosamente e in campo lungo. Comunque attendo il finale con un bel po’ di curiosità!
Paperino e Paperoga senza sosta di Tito Faraci e Giovanni Preziosi (alla sua seconda prova sul settimanale, con buoni risultati) mi ha dato la sensazione di leggere/ascoltare una barzelletta divertente, ma già sentita molte altre volte per poter riuscire a suscitare qualcosa in più di un sorriso di simpatia.
Bruto che vola? Gasp! Speriamo non soffra di vertigini!
Più fantasiosa Sul filo del vento, opera da autore completo di Alessio Coppola all’interno della serie PippoSpot, dove stavolta le esigenze commerciali del committente si incontrano con quelle sociali di un quartiere periferico.
La serie si è sempre caratterizzata per la grande libertà delle trovate di Pippo, e il lettore è predisposto a sospendere la sua incredulità per il tempo necessario alla lettura, ma quando chi si ritrova in pericolo per essere stato sollevato da terra e trasportato in alto da un aquilone è Bruto (o Gancetto che dir si voglia), praticamente l’unico componente del cast di Topolinia in grado di volare autonomamente, la sensazione che ci sia qualcosa di strano sale potente.
Chiude l’albo una storia di Maya Åstrup e Andrea Freccero che attendevo con curiosità, non solo per rileggere qualcosa dell’autrice danese appassionata di retcon (si vedano ad esempio The Butterfly Tribe e Once Upon a Sorceress) ma soprattutto per il ritorno ai disegni di Freccero… La più recente storia dell’attuale direttore artistico di Topolino era Dinamite Bla e il segno di Buzzurro, pubblicata a inizio 2020. Lecita quindi la curiosità di rivederlo all’opera!
Ma la sceneggiatura non ha certo aiutato il disegnatore: ispirata a The Coin, storia scritta e disegnata da Don Rosa nel 1999 per l’editore francese, La lunga notte della Numero Uno non regge il confronto né dal punto di vista del coinvolgimento del lettore, né per la scorrevolezza della trama, apparsa a tratti forzata e troppo poco credibile; il tutto senza alcun condimento umoristico. Davvero deludente.
Un numero, insomma, nel quale individuo solamente nella terza parte di Ducktopia un punto di forza; non abbastanza per raggiungere le tre stelle… E se le speranze di avere nuovi autori sono riposte nel “bando” pubblicato dal direttore nelle due pagine di editoriale non prevedo un futuro esattamente roseo e glorioso. Spero di sbagliare.
1 commento su “Topolino 3548”
Papersera dixit: Topolino 3548 - afNews
(02/12/2023 - 17:55)[…] il resto su Papersera https://www.papersera.net/wp/2023/12/02/topolino-3548/ Paolo […]
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