Paperino e la sfida natalizia

15 DIC 2023

Alla metà del secolo scorso, decenni prima che le piattaforme di e-commerce irrompessero prepotentemente nelle nostre vite modificando sensibilmente le abitudini dei consumatori, era già parecchio diffusa negli Stati Uniti la pratica di acquistare prodotti a domicilio ordinandoli telefonicamente alle aziende, selezionandoli tra le pagine dei loro ricchi e colorati cataloghi.

Per evitare il caos prenatalizio, Paperino sceglie questa opzione in occasione delle festività del 1958, non sapendo che sarà proprio un catalogo, finito inopinatamente tra gli altri, a indirizzare non solo il suo Natale, ma quello dell’intera cittadinanza paperopolese.

Se l’eccentricità della scelta operata da Qui, Quo e Qua in occasione della memorabile Paperino e la scavatrice di nove anni prima era solo il risultato di una costruzione mentale operata dai loro zii, questa volta i nipotini optano scientemente per un regalo grandioso: una ruota panoramica da far installare nella piazza cittadina, con l’obiettivo di condividere lo svago con l’intera comunità.

Paperino e la sfida natalizia, scritta da Bob Gregory e disegnata da Carl Barks per il comic book giant Walt Disney’s Christmas Parade pubblicato negli USA nel dicembre 1958, si avvale della presenza di un coprotagonista one-shot (in realtà successivamente riutilizzato in una manciata di storie di produzione brasiliana e danese): il corpulento commerciante Girolamo Girello (Jolly Ollie Eiderduck nell’originale), maestro di cerimonie con il quale Zio Paperone dimostra di avere un conto aperto fin dal precedente 25 dicembre.

Si tratta a tutti gli effetti di una sorta di Rockerduck ante litteram: con il rivale per antonomasia dello Zione (a cui Barks darà i natali esattamente due anni dopo) Girello condivide sia la discutibile tendenza a stabilire come pegno delle scommesse la pratica di banchettare con capi di abbigliamento (in questo caso ghette e stivali, in luogo dei più classici cappelli – cilindri o bombette che siano), sia la pratica di ricorrere ai subdoli servigi della Banda Bassotti per ostacolare le imprese del papero più ricco del mondo.

La parte operativa è affidata, neanche a dirlo, a Paperino e nipoti, incaricati di recarsi nella foresta canadese per procurare per conto dello Zione un grande abete da regalare alla cittadinanza. La lunghezza dell’albero, per così dire “cangiante”, insieme all’apporto di due alci, equivocamente coinvolte in luogo delle richieste anatre selvatiche, rappresentano le variabili che terranno i lettori con il fiato sospeso fino all’ultima tavola. Parola di Paperi!

Autore dell'articolo: Marco Travaglini

Giornalista pubblicista, vivo e lavoro a L'Aquila. Appasionato e collezionista di fumetti, libri, film, audiovisivi e tutto quanto riporti il marchio Disney, incontro per la prima volta all'età di 7 anni sia il Mickey Mouse delle daily strips sui supplementi del quotidiano romano Il Messaggero, sia le storie di Carl Barks sul glorioso mensile Zio Paperone. Nel 2009 ho avuto la fortuna di lavorare per qualche mese presso la Nintendo of Europe a Francoforte. Dal 2006 contribuisco attivamente a tutti i prodotti editoriali e alle iniziative del Papersera.