Grandi autori 103 – Guido Martina
Ogni appassionato Disney conosce la grande importanza di Guido Martina per l’affermazione del fumetto Disney in Italia. Lo sceneggiatore piemontese, soprannominato “Il Professore”, ha rappresentato una vera e propria stella polare nell’assestamento di questo universo narrativo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ed è in gran parte merito suo se Topolino è diventato parte integrante del nostro folklore.
Per tutti questi motivi, non possiamo che essere felici di godere di un nuovo volume monografico dedicato alla sua sterminata produzione che, ricordiamoci, non è limitata alle sole storie a fumetti, ma anche ad altri progetti mondadoriani che coinvolgevano i personaggi Disney. Inoltre, con questa uscita Grandi Autori festeggia un anno di permanenza nelle edicole ed è un piacere constatare come la linea editoriale tracciata da Davide Del Gusto continui a seguire felicemente la direzione che si era prefissata.
Per rappresentare la produzione martiniana, il curatore seleziona cinque storie che, per vari motivi, rappresentano “tappe” significative della sua carriera e del suo modo di intendere il fumetto Disney.
Il Paperone “cattivo” di Martina, purtroppo censurato. Il testo originale era: “Dannato imbroglione! Cima Fosca mi appartiene da epoca immemorabile!”
Si comincia con una coppia di avventure selezionate da due numeri consecutivi di Topolino, il 203 e il 204, pubblicati nel 1959. Topolino contro Joe Pantera e Paperino conquista le montagne nere sono essenziali per comprendere pienamente l’interpretazione martiniana dei personaggi Disney che, per molti decenni, è stata seguita fedelmente dalle nuove generazioni di autori.
Nella prima storia incontriamo il Topolino detective alle prese con un mistero particolarmente spinoso che, grazie alla sua intelligenza fuori dal comune e alle sue encomiabili doti deduttive, riuscirà a risolvere. La storia riesce a intrattenere bene, anche grazie agli aggraziati disegni di Giovan Battista Carpi (il cui sodalizio con il Professore ha dato vita a “pezzi da novanta” del fumetto Disney).
L’avventura successiva viene invece illustrata dal talentuoso Giulio Chierchini, qui già artisticamente maturo, a dispetto della giovane età, ed è l’esempio perfetto della “commedia dell’arte” papera nata in terra nostrana. Si fa notare soprattutto la caratterizzazione di Paperone, qui particolarmente arcigno e “cattivo”. Inoltre, la narrazione inizia in medias res ed è un ulteriore conferma della capacità di Martina di coinvolgere il lettore.
In questa magnifica quadrupla, Scarpa raffigura i principali personaggi provenienti dai classici Disney con cui Paperino interagisce nel corso della storia
A prescindere dal fatto che l’intepretazione martiniana dei personaggi di casa Disney a volte sia stata snaturata fino all’eccesso, le due avventure scelte per aprire il volume sono entrambe molto godibili. Inoltre, va ricordato che non appaiono nelle edicole ormai da diversi anni (si pensi che l’ultima ristampa di Joe Pantera risale addirittura al 2004).
Il fatto che siano state selezionate fa capire dunque come dietro Grandi Autori ci sia anche la volontà di far riscoprire perle semi-dimenticate dei Maestri presi in esame.
Si prosegue con quella che è forse la storia migliore del volume, ovvero la deliziosa “grande parodia” Paperin Fracassa, disegnata da Romano Scarpa e ripassata a china da un esordiente Giorgio Cavazzano. Dato che, quasi vent’anni prima, era stato proprio Martina a creare questo importante filone narrativo con l’Inferno di Topolino, in un volume incentrato su di lui non sarebbe potuta mancare una storia di questo genere. E che storia! Paperin Fracassa, liberamente ispirata al romanzo Capitan Fracassa di Théophile Gautier, è l’ennesimo colpo di genio di Martina, che fa interagire Paperino con molti personaggi dei classici d’animazione disneyani, tra cui Pinocchio e Biancaneve e I Sette Nani.
Si tratta di una parodia pienamente riuscita, dall’intreccio costruito in modo magistrale e densa di trovate geniali. C’è molta comicità, ma a brillare è soprattutto la caratterizzazione di Paperino: non più uno sfortunato vessato da zio Paperone, ma un vero e proprio eroe. Aggiungiamoci Scarpa alle matite e direi che non ci manca altro. Per lo scrivente, si tratta di uno dei più grandi capolavori di Martina e vale da solo l’acquisto del numero.
Topolino e Pippo atterrano in una Pisa medievale durante il loro singolare viaggio nel tempo
Ci proiettiamo poi verso la fine degli anni Settanta con Zio Paperone e i 5 milioni di…?, nella quale troviamo un Giorgio Cavazzano stavolta disegnatore autonomo e già affermato da tempo. Nonostante la distanza che la separa dalle Montagne Nere, la caratterizzazione dei personaggi non è troppo dissimile. Al netto delle ottime matite, a fine lettura lascia forse un po’ di amaro in bocca. Certamente, si tratta di un soggetto molto godibile, ma forse non di un Martina al picco della creatività.
In coda al numero viene proposta un’altra storia in due tempi, disegnata da Massimo De Vita. Topolino e l’inventore degli alberi (che finalmente ripropone due tavole che dal 2001 venivano continuamente tagliate per motivi di spazio) è una “carrellata” nella storia che, oltre a dimostrare la grande precisione didattica di Martina, ricorda al lettore come, purtroppo, tutte le epoche passate siano state lo scenario di guerre e conflitti. Nonostante il messaggio finale catastrofico e che dovrebbe aiutare a riflettere anche noi lettori di oggi (aggiungiamo infatti che, nonostante sia una storia concepita oltre quarant’anni fa, la guerra e le invasioni sono disgraziatamente ancora presenti nel mondo), si tratta di un ottimo espediente per trattare un tema molto serio in chiave umoristica. E’ anche molto piacevole vedere come sono state raffigurate le varie epoche storiche in salsa disneyana.
Caricatura di Guido Martina realizzata da Carlo Limido
Dunque, crediamo che Del Gusto abbia centrato il colpo ancora una volta. Grazie alla presente selezione, sono ricomparse nelle edicole molte avventure rappresentative del “Professore” disneyano per eccellenza, alcune delle quali veramente meritevoli. Come di consueto poi, il vero fiore all’occhiello è il ricco apparato redazionale, preciso ma mai pesante da leggere e interessante sia per i nuovi appassionati, sia per i veterani.
Merita un cenno, purtroppo, anche il problema relativo alle censure, che ha sempre interessato le storie “politicamente scorrette” di Martina. Come era lecito aspettarsi, in questo volume ce ne sono infatti parecchie (e che potete trovare in questo topic). Capiamo le difficoltà nel proporre storie decensurate al giorno d’oggi, oltre al necessario problema pratico di risalire agli impianti originali ma, leggendo un autore come Martina, questi rimaneggiamenti purtroppo si fanno notare e non possono non influire sulla valutazione finale, che sfiora comunque l’eccellenza.
11 LUG 2024
1 commento su “Grandi autori 103 – Guido Martina”
Papersera dixit: Grandi autori 103 – Guido Martina - afNews
(11/07/2024 - 15:14)[…] il resto su Papersera https://www.papersera.net/wp/2024/07/11/grandi-autori-103-guido-martina/ Tommaso […]
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