Topolino 3581

25 LUG 2024
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Topolino 3581

Le strabilianti imprese di Fantomius arrivano a una svolta. Nelle due parti di Ombre del passato, la saga incrocia direttamente Paperbridge, ossia lo spin-off sulla giovinezza del protagonista, arricchendosi così di nuovi contenuti, che potrebbero dare il la a evoluzioni di rilievo.

Quello che apre Topolino 3581, introdotto (oltre che dalla copertina di Ivan Bigarella) da due pagine di testi a cura di Marco Nucci, è un episodio importante, tra i più coinvolgenti della serie, denso com’è di sorprese e rivelazioni. La narrazione si riallaccia all’avventura precedente, Fantomius torna a colpire (uscita lo scorso 4 ottobre), partendo giusto all’indomani del furto di una batteria perpetua all’Esposizione Universale della Tecnologia, allorché il Ladro Gentiluomo era stato beffato da un misterioso antagonista.

Agendo sempre in stretta continuity, Marco Gervasio ci fa ritrovare, a distanza di anni, i ragazzi del college inglese, divenuti ormai adulti. Tommy, Belle, Bill Bull, Arty, Roger e, ovviamente, Beth: i volti più familiari ci sono tutti, e dei principali è tratteggiata in breve la vita post-universitaria. Alcuni hanno seguito un percorso in fondo lineare, altri hanno intrapreso carriere difficilmente prevedibili o persino formalizzato tra loro legami sulla carta indissolubili.

Sguardi che dicono più di mille parole…

Assistere agli incontri tra “Quacky” e i vecchi amici (Beth e Tommy su tutti) emoziona, la conoscenza di questi ultimi con Dolly e Copernico è fonte d’interesse, ma il trentaseiesimo capitolo del lungo romanzo di Fantomius non si limita a tali aspetti. Come da tradizione, non manca un furto, per il quale è accusato il predecessore di Paperinik, che dovrà scagionarsi, spinto da motivazioni ben più intime del consueto. E qui avremo delle suggestive tavole in stile noir, tra pioggia battente, impermeabili alla Bogart, palazzoni oscuri e rumori inquietanti.

Sarebbe un peccato scendere troppo nei dettagli, rovinando la lettura a chi non vi si fosse ancora dedicato. Di sicuro, si tratta di una delle avventure di Fantomius più riuscite, ben congegnata, sceneggiata e disegnata, con la particolare colorazione di Irene Fornari (supervisionata dall’autore) a darle lustro.

Se da un lato la storia potrebbe aver messo con sensibilità un punto a determinate situazioni rimaste in sospeso (specie a livello sentimentale), dall’altro genera al riguardo ulteriore curiosità e si presta ad approfondimenti, certo tutt’altro che semplici da delineare, tenendo conto anche dei ben noti paletti disneyani. Vedremo su quale sentiero Gervasio deciderà di indirizzarsi, e anche in che modo gestirà gli accadimenti paperopolesi del futuro nell’eventuale prosecuzione di Paperbridge. Intanto, in ogni caso, è tangibile la sensazione che Ombre del passato rappresenti un momento chiave nella fortunata epopea di Lord Quackett.

L’immaginazione di Paperino contagia anche Tom

La storia d’apertura è la punta di diamante di un numero piuttosto apprezzabile. Non convince appieno, in verità, Cortesia per gli ospiti, realizzata da Tito Faraci e Marco Mazzarello per la serie Paperino e Paperoga Space Team: una gag allungata, forse un po’ oltremisura (anche se occupa solo sei pagine).

Meglio va con Assalto alla diligenza, terzo, e fin qui più ispirato, episodio della serie Paperino Paperotto – Un magico mondo alla fattoria. Davide Aicardi torna a mostrarci la fervida immaginazione del giovane Donald, stavolta in chiave western, e l’alternanza tra realtà e fantasticherie produce alcune scene gustose. L’interazione con Tom Lovett è ben costruita, nel rispetto delle diverse peculiarità, e l’idea di circondare le vignette con un lazo si rivela azzeccata. Brava Giulia Lomurno a rendere con i suoi disegni la sfrenata atmosfera “bambinesca”.

Vacanza tranquilla per il trio di amici…

Abbiamo poi Topolino e il weekend a bivi, una storia, appunto, a bivi, che vede Pippo e Orazio a fianco del titolare. Marco Bosco è abile nel far respirare al lettore in ogni tavola il clima vacanziero, instillandogli il desiderio di essere lì, a condividere le esperienze in mezzo alla natura con il trio di amici. Un po’ come Mickey & Co., impegnati in una gita fuori Topolinia, anche Cristian Canfailla si prende una sorta di licenza dai progetti più complessi in cui è stato impegnato (vedi Sole Nero o Argaar), divertendosi, fra l’altro, a raffigurare alcune espressioni impagabili e confermandosi assoluta garanzia in qualsiasi genere si cimenti. Procedendo su sentieri più o meno tortuosi, in cui talvolta capita di tornare indietro e intrecciare altri percorsi, le varie biforcazioni consentono di giungere ai quattro finali di un’avventura leggera, tipicamente estiva, che scivola via in un lampo, elargendo gradevole spensieratezza.

A chiudere il libretto è Esca, simpatica autoconclusiva scritta da Roberto Gagnor, ancora con Giulia Lomurno alle matite, per la serie Confessa, Gambadilegno!.

Tra gli altri contenuti spicca la rubrica Fumettando, nella quale Corrado Mastantuono insegna a ritrarre il volto di Rockerduck, raccontando inoltre, in una bella intervista a corredo, i primi passi da lui compiuti nel mondo del fumetto.

Da ricordare, infine, che il numero è venduto in possibile abbinamento con le statuette sportive 3D di Minni e Topolino: l’una tennista, l’altro schermidore.



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Autore dell'articolo: Fabrizio Fidecaro

A cinque anni cominciai a leggere Topolino, a sette fui travolto dal vento del sud. Da allora il fumetto Disney ha sempre fatto parte della mia vita. Amo lo sport (da spettatore), i libri di John Fante e Simenon, i film di Hitchcock e Wes Anderson. Il Papersera mi ha dato l'opportunità di incontrare grandi autori e nuovi amici.