Intervista a Giovanni Eccher e Blasco Pisapia

28 FEB 2025

Iniziamo la nostra piccola rassegna di interviste riservate ai vincitori del TopoOscar 2024, con la categoria dedicata alle storie cosiddette “brevi”, pubblicate su Topolino lo scorso anno. A trionfare è stata Manetta il procrastinatore, scritta da Giovanni Eccher e disegnata da Blasco Pisapia, pubblicata sul numero 3597.

Ma non perdiamo altro tempo e lasciamo loro la parola sui retroscena di questa avventura così apprezzata!


TopoOscar 2024 – Miglior storia fino a 15 pagine

Giovanni Eccher

Redazione Papersera: Giovanni, il Papersera ti dà il benvenuto su Topolino con l’attribuzione da parte dei suoi utenti del TopoOscar 2024 per la storia breve Manetta il procrastinatore!

Giovanni Eccher: Grazie, è un onore!  

RP: Complimenti per l’esordio “boom”! Sappiamo che sei un autore di fumetti affermato e che ormai da molti anni lavori per altri editori. Com’è stato iniziare a scrivere per Topolino? Ti aspettavi di riuscire a scrivere da subito storie che si sono rivelate come delle interessanti novità?

GE: Iniziare a scrivere per Topolino non è stato facile, nonostante io sia un lettore del Topo da sempre (ho imparato a leggere quando andavo all’asilo su Paperoga e l’isola a motore di Pezzin/Cavazzano): un po’ perché ovviamente leggere e scrivere Topolino sono due cose ben diverse, un po’ perché lo stile delle storie e soprattutto i contenuti permessi da Disney sono molto cambiati non dico da quei tempi, ma anche solo rispetto a dieci anni fa. Devo dire che Davide Catenacci, che non ringrazierò mai abbastanza, mi ha aiutato molto sia nell’acquisire lo stile giusto, sia nel gestire tutti i limiti e i paletti imposti da Disney e le caratteristiche editoriali dei personaggi. Ovviamente non potevo sapere se le mie storie sarebbero piaciute o meno, ma soprattutto non mi aspettavo che la mia prima storia (Gambadilegno e la gelosia canaglia) venisse disegnata proprio da Cavazzano! E’ stata un po’ la chiusura di un cerchio e mi ha commosso tantissimo, specie perché è stato Cavazzano stesso a sceglierla, senza conoscermi e tantomeno sapere che avevo imparato a leggere su un suo fumetto.   

RP: Molti di noi si sono immedesimati molto in un personaggio che, dovendo svolgere un compito di lavoro, tende continuamente a rimandarlo, anche oltre quanto sarebbe lecito aspettarsi. La descrizione delle modalità e delle scuse con cui Manetta continua a procrastinare è talmente realistica che non possiamo non domandarti: quanto c’è di autobiografico in questa storia?

GE: Tutto – ovviamente. Ma non mi stupisce che questo meccanismo mentale sia condiviso da gran parte dei lettori: autori ben più elevati di me ci hanno scritto interi trattati, tra cui spicca La nobile arte del cazzeggio di John Perry, a suo tempo consigliatomi dall’amico Andrea Plazzi (che è anche il traduttore dell’edizione italiana).  

RP: Come mai hai scelto il personaggio di Manetta da inserire nei panni del procrastinatore?

GE: Manetta mi piace un sacco come personaggio, e mi pareva quello più adatto: uno sbirro un po’ indolente, pasticcione, anche se non pigro quanto Paperino o Ciccio. Ma in realtà questa storia potrebbe essere adattata praticamente a qualunque personaggio dei paperi o dei topi: un Archimede che deve completare un’invenzione per Paperone, un Pippo che deve riordinare la casa, un Dinamite Bla che deve sistemare l’orto, perfino uno stakanovista come Paperone alle prese con un compito noioso… le possibilità sarebbero infinite.   

RP: Dopo che la tua prima storia pubblicata sul settimanale è stata disegnata da Cavazzano, alla storia vincitrice in questa categoria ha invece prestato le sue matite Blasco Pisapia. Cosa ti è più piaciuto del suo lavoro sulla tua storia? Hai avuto modo di parlarci?

GE: L’ho incontrato a Modena nella sede centrale di Panini, ed è una persona molto simpatica e disponibile. Del suo stile mi piace il tratto pulito ed efficace (spesso usa sfondi neutri per concentrarsi sull’azione) e certi exploit un po’ folli, ad esempio l’alligatore nella storia di cui stiamo parlando, con gli occhi azzurri strabuzzati e le ciglia da personaggio femminile, del tutto diverso dai classici coccodrilli disneyani alla Peter Pan/Bianca & Bernie. 

RP: Chiudiamo questa mini intervista con una domanda relativa al futuro: puoi dirci qualcosa su ciò che ci aspetta nei prossimi tempi per ciò che ti riguarda?

GE: Ho in cantiere altre storie sia di paperi che di topi e non ho intenzione di smettere.


TopoOscar 2024 – Miglior storia fino a 15 pagine

Blasco Pisapia

Redazione Papersera: Ciao Blasco, ti facciamo i nostri complimenti per la vittoria al TopoOscar come miglior storia breve del 2024 come disegnatore di Manetta il procrastinatore!

Blasco Pisapia: Ciao, ragazzi. Grazie. Credo che il merito vada soprattutto allo sceneggiatore. 

RP: Ti volevamo domandare innanzitutto: com’è finita questa storia sulla tua scrivania? Ti sei reso conto che stavi disegnando una storia, seppur breve, che avrebbe ricevuto così tanto apprezzamento? 

BP: Non ho alcuna contezza delle logiche, dei meccanismi e/o delle casualità che governano le attribuzioni delle storie e, in tutta onestà, quando me ne affidano una, mi preoccupo innanzitutto di ‘entrarci dentro’ e di trovare una chiave di lettura che mi consenta di interpretarla meglio che posso. L’indice di gradimento, mentre disegno, non mi interessa granché, anche se, ovviamente, è sempre bello e sempre sorprendente ricevere l’apprezzamento dei lettori. 

RP: Conoscevi già lo sceneggiatore? Come ti sei trovato a lavorare sulla sua sceneggiatura?

BP: Ho conosciuto Giovanni Eccher in occasione di una riunione dei collaboratori del Topolino, proprio mentre stavo disegnando questa storia. So che si tratta di una delle prime che ha scritto, e sono contento che parta con questo bell’auspicio. Una storia che si regge interamente sulla mimica e sulla recitazione di un personaggio come Manetta è una bella occasione per poter esplorare meglio le sue potenzialità espressive. Mi sono divertito. 

RP: Ti conosciamo come ottimo disegnatore ma anche come autore completo, ci puoi dire se c’è in programma qualcosa di tuo anche come sceneggiatore o se nel prossimo periodo continueremo a vederti solo come disegnatore?

BP: Progettare non sempre rima con realizzare. Vedremo.  

RP: Grazie per l’attenzione e ancora complimenti!

BP: Grazie a voi!  

Autore dell'articolo: Redazione Papersera

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