Le Imperdibili 18
Un numero discreto il 18 dedicato a Topolino: precisiamo subito che non è nulla di veramente “Imperdibile”, per??spetto alle ultime uscite è sicuramente acquistabile. Merito anche del tema comune delle avventure selezionate, tutte classiche detective-story che tengono viva la lettura fino alla fine, anche se magari molti spunti, a vederli oggi, potranno sembrare risaputi. In particolare voglio sottolineare “Topolino e il flagello grigio”, bella prova d’autore completo di Chierchini che sforna una storia inquietante (sentire Basettoni che chiama “topo” il suo amico non è da tutti i giorni) con inevitabili richiami al grande Bill Walsh e un villain quanto mai enigmatico, con un finale facente sperare in un ritorno che però non mi risulta ci sia mai stato. Da segnalare ancora “Topolino e l’anatema del faraone“, scritta da Concina e a cui i disegni di Lostaffa conferiscono, nei flash back, la giusta dose di atmosfera, “Topolino e la teiera dei ming” classica storia di Murry (su testi WDP), “Topolino e i rapiti rapati” di Concina/Asteriti, altra bonaria presa in giro degli hippies dopo quella del numero scorso e “Topolino e il raggio scarlatto” dove Barosso (affiancato da Luciano Gatto) (auto)critica già nel ’63 la mancanza di fantasia degli sceneggiatori! Il resto delle storie è gradevole pur se non di livello elevatissimo nonostante la presenza di autori come Scarpa, Scala, Rebuffi, Amendola. L’unica nota davvero negativa può dirsi la sola “Topolino e la primavera rubata”, per una sceneggiatura forse un po’ confusa di Lugli e i disegni decisamente poco accattivanti dello studio Bonnet che pure si rifanno a Paul Murry. In definitiva non un numero epocale, ma certamente una serie di storie che si lasciano leggere con piacere, dando quantomeno un senso a i 4,50 euro del prezzo.
01 MAR 2005