Topolino 2584
Questo numero segna il ritorno sulla scena di due grandissimi autori, da troppo tempo “desaparecidos” : lo sceneggiatore Giorgio Pezzin e il disegnatore Paolo Mottura; l’occasione è un nuovo capitolo della serie (ideata dallo stesso Pezzin) “La storia vista da Topolino” dal titolo “L’impresa di Frà Pippoldo”. La storia narra dell’idea rivoluzionaria di un frate, che decide di importare nel suo paesello, tiranneggiato dal signorotto locale, il torchio da stampa da poco inventato da Gutenberg, per permettere la diffusione dei libri e dell’alfabetizzazione, che porterà i contadini alla ribellione contro il perfido Gambadiferro. Il tutto è narrato con invidiabile maestria da Pezzin, il quale opera una non banale riflessione sull’importanza della cultura, anche tramite le parole finali del protagonista Topolino Cuoresaldo : “Sembra che colpisca più la penna che la spada…sarà bene adeguarsi!”, per i bellissimi disegni di Mottura, il quale tratteggia come sempre il mondo di Topolino con un invidiabile mix tra stile classico e moderno. Oltre a questa storia, che vale da sola l’acquisto dell’albo, segnalo un divertente lavoro di Cimino e Dalla Santa, “Zio Paperone e la nave nel bosco”, e l’avventura ladresca : “Gambadilegno e le vacanze intelligenti”, riguardo cui si rinnova un quesito : per quale motivo Sgrinfia, il complice storico di Gamba, da un po’ di tempo non viene citato per nome? Chiudono l’albo il secondo divertente capitolo di “Paperina di Rivondosa” della Ziche, una nuova avventura di Paperino Paperotto (“Il tradimento monetario” del bravo Sergio Cabella) e due storielline : “Archimede e il furto del pensatore” di Panaro e Meloni, un’inedita sfida tra Archie e il Bassotto intellettuale e “Pippo e il refrigerio al caldo” di Martignoni e Uggetti
01 GIU 2005