Topolino 2831
Il numero si apre con “Paperino e il vicino di bordo” una storia più che buona di Sisto, e ben illustrata da Gervasio: le schermaglie una volta all’ordine del giorno tra Paperino e i suoi vicini (a cominciare dai primi scontri narrati dal mitico Barks) erano da qualche tempo scomparse dalle pagine del topolino settimanale, qui ritornano in tutta la loro dirompente esplosività con un inaspettato cambio di set. Non manca la strizzata d’occhio al lettore più “esperto” con la collocazione filologicamente corretta di Jones come comandante di una nave (cfr. “Paperino e il ritorno del vicino“).
Una sempre divertente Ziche illustra la sceneggiatura di Nigro per la storia “Brigitta agenzia asso di cuori – Un volto tra la folla”, secondo episodio di questa mini-serie, che si rivela molto piacevole, soprattutto – ribadisco – per il grande apporto dato dal tratto umoristico della Ziche.
Riempitiva che adempie al suo dovere, “Ripariamo con Orazio – 6° lezione, l’impianto idraulico” non resterà nella memoria dei lettori, ma non è male, così come la “straniera” della settimana “Paperino e il ritiro spaziale”.
Infine vorrei spendere due righe, da lettore del Topolino anni 70, sulla storia “Pico e il ritorno alla scuola del krimen”. L’originale è sempre stato tra le mie storie preferite, forse idealizzato oltre i suoi effettivi meriti, e il rivedere il bigliettino “musrus adroc”, la palestra con “i cuori in alto” e il ring semovente mi ha emozionato… anche stavolta -però- oltre il valore oggettivo della storia, troppo infarcita di gag per riuscire a far rivivere quelle atmosfere “dark” del Paperinik anni 70. Comunque un ottimo approccio a tematiche già esistenti, lontano (in positivo) anni luce dalle mai troppo criticate sciatte riscritture recenti di protagonisti “storici” come i Paperoidi o i Ki-Kongi! Le 4 stelle sono quindi di apprezzamento non solo del contenuto ma anche delle “scelte” fifologiche contenute nel numero.