Topolino 2952
Casty apre il numero di questa settimana con un bella storia che prende garbatamente in giro tutte le tematiche legate agli avvistamenti di ufo, teorie del complotto, uomini in nero e via dicendo. Disegnata da Lorenzo Pastrovicchio, “Topolino e i segreti dell’area 52” possiede caratteristiche tipiche dell’autore goriziano: inizia con un registro brillante e pur mantenendosi su di esso, la tensione sale pian piano quasi senza darlo a vedere fino a coinvolgere tutti, Topolino compreso. Il finale è forse abbastanza prevedibile, era intuibile che i vari segnali sparsi dall’autore fossero dei falsi indizi, ma la storia resta molto godibile grazie alla verve di Casty.
L’altro pezzo forte del numero è la penultima puntata della saga olimpica, “Londra 2012 – caccia all’oro” scritta da Roberto Gagnor e disegnata da Marco Mazzarello: c’era una certa curiosità, vista l’ambientanzione durante i giochi olimpici del 1936, sugli argomenti e su come sarebbero stati trattati. Beh, Gagnor non si nasconde dietro un dito e parla esplicitamente di razzismo e di dittatura senza usare mezzi termini. Jesse Owens (sì, proprio lui) è discriminato perchè nero, i nazisti fanno i nazisti con la giusta prepotenza, compaiono diversi aspetti e personaggi tipici dell’epoca (ad esempio la regista Leni Riefensthal interpretata da Brigitta, che strappa anche un bacio a Paperone) insomma offre diversi spunti su cui riflettere e si passa anche sopra ad uno svolgimento non sempre ottimale. La rivelazione, nell’ultima pagina, dell’identità del nemico poi, in realtà non è una sorpresa, visto che lo stesso autore aveva abbondantemente fatto capire chi fosse. Incuriosisce semmai il voler chiamare la Germania con il nome di Zirconia: può anche essere stato un omaggio al “Casablanca” di Cavazzano (anche Gambadilegno come ufficiale nazista riprende la medesima caratterizzazione) ma è comunque strano visto che nella storia compaiono personaggi realmente esistiti e si fa riferimento esplicito a Berlino!
Il resto delle storie non aggiunge molto al valore dell’albo. Dimenticabile “Commessi paperi – home video” di Panini e Amendola. Il ritorno di Chierchini avrebbe meritato qualcosa di meglio rispetto a “Zio Paperone e la piuma di Dudu” scritta da Chantal Pericoli: abbastanza noiosa e con una certa incongruenza di fondo (l’avarizia è un’indole, la fortuna no!).
E anche la conclusione (ma si annunciano nuove storie della stessa serie) di “Street soccer squad – un mistero da campioni” non è all’altezza della prima parte, pur tenendo conto del target giovanile a cui fa riferimento.
Interessanti invece i troppo brevi articoli a corredo della saga olimpica, che ci raccontano Jesse Owens e Yelena Isimbayeva. Un argomento, quello olimpico, che potrebbe dare materiale per tanti ottimi interventi, ma ahimè, i Wind music awards incalzano!