Topolino 2989

06 MAR 2013
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Faraci su “Topolino” è sempre un appuntamento atteso con una certa trepidazione, soprattutto quando sembra possa regalarci una storia del suo repertorio più classico, una di quelle ambientate al distretto di polizia di Topolinia. Stavolta però l’autore ha deciso diversamente: in effetti “Lo strano caso di Jack due di cuori”, nonostante la tavola iniziale che richiama suggestioni alla “Anderville”, non è propriamente una avventura “hard boiled”, tutt’altro… Si tratta piuttosto di una commedia romantica dove a ben guardare manca un vero protagonista, ma sono tutti al servizio delle gag di cui è costellata la trama. Topolino, Rock Sassi, Gambadilegno, non sono più utili allo sviluppo della storia di quanto non lo sia un qualsiasi altro personaggio. In definitiva, non una brutta prova, ma certamente nemmeno un qualcosa di trascendentale, una buona occasione per qualche sorriso ma l’impressione è quasi quella di un esercizio di stile. Cavazzano ai suoi soliti livelli e con i topi sembra anche meno monolitico di come appaia con i paperi.

Ciccio e la torta spaziale è una classica avventura del garzone di Nonna Papera, con target tipicamente infantile. Ad onor del vero la storia sembra avere improvvisamente un sussulto, versò la metà, quando si scopre la vera natura dei due alieni e potrebbe virare verso una seconda parte con più mordente, ma è appunto solo un attimo, Secchi provvede subito a reindirizzarla verso una tranquillante e bambinesca normalità.

Gagnor, accompagnato dai disegni puliti e classici di Del Conte propone un simpatico divertissement a tema calcistico, Clamoroso a Paperopoli, forse un tantino troppo tirato per le lunghe, ma assai divertente, mentre prosegue lo stillicidio di puntate di Pippercole.

Chiude Amelia e il penny porta sfortuna, di Michael T. Gilbert e Massimo Fecchi, che vede alleati ancora una volta (anche se i due protagonisti sembrano non ricordarlo) Paperone e Amelia: stesso giudizio delle altre del numero, senza infamia e senza lode.

Per la parte redazionale, abbiamo un esaustivo servizio sulla nuova versione cinematografica del mago di Oz in uscita a breve, una presentazione di una interessante produzione itinerante dedicata ai dinosauri e la scoperta della versione “narratore per ragazzi” di Luigi Garlando, noto per lo più come giornalista sportivo

Autore dell'articolo: Gianni Santarelli

Abruzzese, ingegnere elettronico riconvertito in quel che serve al momento. Il mio rapporto con i fumetti segue tutta la trafila: comincio a cinque anni con le buste risparmio della Bianconi (sovvenzionato da mia zia), poi Disney, i supereroi Corno, i Bonelli (praticamente tutti, anche se abbandonati man mano). Verso i 18 anni scopro le riviste della Comic Art, leggo "Stray toaster" di Sienkiewicz e inizio un giro del mondo fumettistico che ancora non termina. Fumetto franco-belga, argentino, americano, autori celebri e sconosciuti, tutto finisce nella mia biblioteca, molto aspetta ancora di essere letto, nel frattempo dilapido una fortuna. Su due cose sono profondamente ignorante: i supereroi "classici" (ad eccezione di Batman, per cui ho una venerazione, non leggo una storia dell'uomo ragno & c. dagli anni 80) e il fumetto giapponese. Per il Papersera, con il nick "piccolobush", collaboro all'annuale premio, scrivo qualche articolo quando necessario e mi occupo, con puntuale ritardo, del settimanale "Topolino"