Intervista a Bruno Enna e Giorgio Pezzin
Proseguiamo il nostro ciclo di interviste ai vincitori del TopoOscar 2024. In questa occasione incontriamo due sceneggiatori già insigniti tra l’altro del Premio Papersera: Bruno Enna e Giorgio Pezzin, celebrati per la precisione nel 2019 e nel 2009.
Sentiamo le loro sempre interessanti parole, riguardo non solo alle avventure che li hanno portati ad ottenere questo riconoscimento, ma anche in merito ai loro progetti futuri sulle pagine di Topolino!
TopoOscar 2024 – Miglior sceneggiatore
Bruno Enna

Redazione Papersera: È stata una annata entusiasmante dal tuo punto di vista, che segue un’altra annata altrettanto entusiasmante nella quale avevi trionfato anche grazie all’incredibile saga degli Evaporati. Pensi che inizierai a stancarti di tutti questi riconoscimenti da parte del Papersera?
Bruno Enna: Ovviamente, i riconoscimenti (specialmente quelli dei lettori) fanno sempre piacere. Non è certo scontato riceverli, perciò spero di riceverne ancora.
RP: In ogni caso, dallo scorso anno non c’è stato alcun sedersi sugli allori, avendo tu sceneggiato ben 9 storie, tra cui alcune saghe molto lunghe. Sembrerebbe, a leggere questi dati, che ti trovi in un periodo di particolare floridità creativa! Ci sbagliamo?
BE: Sto lavorando molto, in effetti. Non che in passato mi sia “seduto” granché, ma devo ammettere che, negli ultimi, anni c’è stato un leggero incremento. Un po’ perché mi trovo a mio agio con il nuovo “corso narrativo” inaugurato da Alex Bertani e un po’ perché, più il tempo passa, più mi diverto. In passato pensavo che, invecchiando, avrei perso l’entusiasmo, ma invece non è così. Adoro lavorare sui personaggi Disney e credo di avere ancora parecchio da dire.
RP: La collaborazione con Davide Cesarello fila a gonfie vele. Evaporati nel 2023 e 500 piedi nel 2024 sono state tra le storie più apprezzate (diciamocelo, anche per una struttura narrativa assolutamente sorprendente ed avvincente) possiamo aspettarci qualche nuova saga “fuori dagli schemi” nei prossimi mesi da parte vostra?
BE: In questo momento, in effetti, sto elaborando un nuovo progetto (sempre di concerto con Alex), ma è davvero presto per parlarne. In ogni caso, io e Davide avremo sicuramente modo di collaborare ancora assieme. Noi due siamo in totale sintonia e certe cose non capitano spesso. Ne approfitto per abbracciare l’intero Papersera. Speriamo di rivederci tutti a qualche fiera, in futuro.
TopoOscar 2024 – Miglior storia da 16 a 50 pagine
Giorgio Pezzin
Redazione Papersera: La prima domanda è d’uopo sulla storia (Top de Tops e il segreto dei Montignac, ndr): si tratta di un racconto perturbante che, rispetto alla maggioranza dei diari dell’avo di Topolino, fa riferimento più a certi canoni del cinema thriller e horror piuttosto che ai temi della fantaarcheologia che spesso hanno caratterizzato questa serie. Ci puoi raccontare, per quanto possibile, la genesi di questa storia? Da cosa hai tratto l’ispirazione?

Giorgio Pezzin: In effetti, questa è una trama che avevo nel cassetto per una storia di mistero a sé stante e che ho adattato per De Tops. In fondo anche lo specchio “magico” può essere considerato un reperto archeologico che ricorre in certe narrazioni di mistero. Così mi è sembrata adatta anche per questa serie. E poi ero curioso di vedere come avrebbe trattato Cesarello la scena dove la casa dei Montignac appare per la prima volta a De Tops alla luce del fulmine! Davide ha svolto davvero un ottimo lavoro. La storia finita mi ha molto soddisfatto. Indubbiamente Davide è diverso da De Vita, ma ha saputo creare un suo stile ugualmente piacevole.
RP: Nella storia rimane, come in tutte le storie di Top de Tops, un sentimento di sottile inquietudine, ma in maniera differente rispetto al solito si ha una risoluzione abbastanza definita del “caso”. Mentre in altre avventure della serie il protagonista assieme al lettore rimaneva spesso nel dubbio che quanto successo fosse frutto di una troppo fervida fantasia. Hai voluto provare una strada differente o semplicemente la trama che avevi pensato richiedeva una risoluzione di questo genere?
Il risultato è comunque eccezionale e il risultato nella nostra votazione non fa che dimostrarlo. Se ti è capitato di rileggerla ti ritieni soddisfatto della storia finita?
GP: Beh, anche qui, in fondo, un dubbio rimane: lo specchio aveva davvero quel potere “magico” o era solo il frutto di un sapiente lavoro di costruzione scientifico e magari riproducibile? Ora che lo specchio è distrutto, non lo sapremo mai. Forse non ho spiegato abbastanza questo aspetto, ma ce l’avevo in mente quando ho scritto la storia. Dovevo rientrare nelle pagine previste e forse dovevo scriverne una in più. Alex non mi pone limiti in questo, ma io a volte sono più realista del re.
RP: Come valuti la collaborazione con Davide Cesarello che, con il suo stile devitiano è diventato il disegnatore ufficiale di questa serie? Peraltro, gli è stato anche assegnato il premio per il miglior disegnatore per il 2024.
GP: Qui ho già risposto. Davide rispetta pienamente la sceneggiatura e ci mette anche del suo che mi sorprende sempre, come fanno i grandi disegnatori. Proprio per sforzarmi a fare una critica, comunque costruttiva, forse a volte deforma un po’ troppo i personaggi, ma il risultato, come dicevo, è sempre sorprendente e anche questa è una qualità. Davide è giovane e chiaramente sta ancora lavorando per definire il suo stile. Lo hanno fatto Cavazzano e anche De Vita, e anche per loro ci sono voluti anni di duro lavoro. Lui, fortunatamente, ha ancora molta strada da percorrere, ma è partito da un ottimo livello e credo che ne vedremo delle belle (storie) in futuro.

RP: Ultima domanda: per chi legge Topolino da tanti anni come noi del Papersera trovare tra gli autori il nome di Giorgio Pezzin è sempre una grande gioia. Quindi non possiamo esimerci dal chiederti se possiamo aspettarci di ritrovarti nei prossimi tempi. C’è qualcosa che bolle in pentola?
GP: Ho fatto un periodo di pausa perché mio figlio ha comprato una casa da ristrutturare e siccome quello sarebbe in fondo il mio mestiere, gli ho dato una mano. Siamo ambedue appassionati di bricolage e io, letteralmente, ho fatto il muratore sperimentando finalmente il vero lavoro edile: malta, intonaco, spallette di porte e finestre, montaggio serramenti. Una goduria incredibile che mi ha permesso anche di fare quel benedetto “movimento” e attività fisica che ad una persona anziana non dovrebbe mancare. Giuro che ho fatto un figurino niente male e mi sento decisamente meglio di qualche tempo fa quando mi sentivo fisicamente un po’ appannato.
Però qualche storia è ancora nel cassetto, una particolare su un faraone dimenticato. E’ già stata approvata da Panini e Disney per cui mi devono solo passare le vesciche alle mani per scriverla a dovere.
La casa è quasi finita ed è ora di tornare alle vecchie e piacevoli abitudini. Nel frattempo ho letto molto e non vedo l’ora di riversare su De Tops alcune considerazioni molto interessanti che ho maturato con stupore e soddisfazione. Davvero la vita non è mai banale e non ce ne rendiamo conto mai abbastanza.
Sono molto contento dell’Oscar del Topo. Vi ringrazio tutti per l’attenzione e l’incoraggiamento. Ora che sono vecchio (lo sono anche se assolutamente non mi sento tale) ogni stimolo è utile. Grazie e un abbraccio a tutti. Vi voglio bene!
05 MAR 2025