Disney Big 73
Big continua ad essere una testata saliscendi, che non capisci bene come venga costruita. Anche se, da un paio di numeri a questa parte, finalmente sfruttano le 500 pagine per pubblicare cicli completi di storie. Poi, che la qualità sia buona, è ancora un altro discorso, ma almeno apprezziamo il completismo. Completismo che viene rispettato però solo a volte.
Così, a fronte di una mediocre serie che occupa molto spazio, pubblicata però in maniera completa, come Q-blog, con anche l’onor della copertina, abbiamo strane scelte di incompletezza. è un peccato vedere solo una storia dalla serie minore Al college con lo zio dei bravi Macchetto e Palazzi, capaci almeno di mantenere unità stilistica, quando si potevano pubblicare tutte, proprio nella sezione dedicata a Gilberto. Ricordiamo che queste brevi serie, orchestrate spesso su personaggi minori, furoreggiavano nella fine anni ’90 – primi anni ’00.
Per non parlare della bellissima serie di Pezzin, La storia vista da Topolino, in cui si è sbizzarrito a dare a svariate epoche la presenza di Topolino e Pippo, mai ingenui o prevedibili. Così è un peccato vedere da sola la bella vicenda della Grande Piramide, con i disegni di un bravissimo Mottura. Pubblicare tutta questa serie sarebbe un mirabile colpo per il Big, ma così se lo sono bruciati, come al solito (e con questa serie era già successo, d’altronde).
Consola la presenza di buone storie come l’avvincente e fantascientifica Piramide Impossibile, in mano ad un validissimo Marconi, per un ottimo De Vita ai disegni. Oppure un valido Cimino, e un buon Concina in due puntate, serviti sempre da un Cavazzano che, pur modificando lo stile, esercita il suo fascino.
Il resto però non affascina, e continua a stupire questa sequela di occasioni mancate, che lo spazio del Big dovrebbe evitare o, comunque, saper gestire meglio.