Disney Big 75
Il nuovo numero di Big non migliora la parabola altalenante di questa testata, che continua a pubblicare storie in maniera casuale e un po’ discontinua. Ad esempio, la prima storia è un bell’esempio grafico di Lavoradori, in cui l’idea di far diventare Brigitta una spia non snatura il personaggio, dando anzi pathos e suspense, oltre ad una certa dose di indipendenza femminile. Peccato che al solito non sia stato pubblicato il seguito, altra valida storia. Le altre storie dedicate a Brigitta non tengono il passo, mancando di pubblicare brillanti storie ciminiane o scarpiane dedicate al personaggio, ma quasi solo produzioni recenti. Resta buona la vicenda delle occasioni favorevoli, ma pubblicarla senza le altre storie dei Duckis non ha molto senso. E dire che lo spazio ci sarebbe e avrebbe potuto essere qualcosa di interessante pubblicare la bella saga di Concina disegnata da un ottimo Held, un buon esperimento di quegli anni per scombinare un poco il mondo dei paperi.
La sezione dedicata alle padelle lascia desiderare, ma vengono azzeccati un paio di buoni assist. Chi ha incastrato Eta Beta? è una buona storia tra tempolizia e spezzoni del futuro. Ma soprattutto, sempre su disegni di Gatto, brilla per buona costruzione della storia, intreccio sapiente e reale tensione, Zio Paperone in prigione, brillante sceneggiatura di un ottimo Giorgio Salati.
Il resto del numero è invece particolarmente moscio, tra storie recenti, poco interessanti, brevi e non particolarmente memorabili. Nessuna storia in due tempi, o capace di utilizzare al massimo l’enorme formato di questa testata. Che, se non sfrutta al meglio il numero di pagine, diventerà sempre più anonima e incolore, come già da un po’ di tempo a questa parte.