Topolino 3159

08 GIU 2016
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Un numero che a ben vedere risolleva l’andazzo in calando delle ultime settimane. Non erano brutti numeri, i precedenti, ma si navigava sulla sufficienza senza guizzi particolari, mentre questa settimana i guizzi ci sono eccome.
A partire della storia di apertura, che finalmente varia un po’ il copione sul tema “storie calcistiche”, cosa che dopo anni e centinaia di storie sull’argomento non è per niente scontata. Topolino e la piramide di Mousebridge (Nigro/Mottura)
ci offre uno spaccato sul calcio degli albori, in epoca ottocentesca, con un utilizzo dei personaggi variegato e niente affatto banale (rischio sempre dietro l’angolo quando si spazia con le ambientazioni). Se proprio si volesse trovare un difetto si potrebbe notare come la storia sembri tirare un po’ troppo per le lunghe, ma a ben vedere, i bellissimi disegni di Mottura fanno passare agevolmente in secondo piano questo particolare.
Archimede e le scarpe animate (Faccini) non è sicuramente la migliore prova di Faccini, e anche lei risulta un po’ squilibrata come lunghezza, però la trama leggera e fuori dalle righe si presta, e l’insieme è decisamente gradevole.
Paperino e le identità multiple (Vitaliano/Tosolini), storia dedicata al compleanno del papero in giubba da marinaio, è una commedia degli equivoci che, pur risultando sarcastica come è nello stile dell’autore, risulta comunque godibile grazie all’assenza di eccessi di tormentoni e cinismo.
Segue la breve Cosa si fa stasera? – Gambadilegno e il film incatenante (Bosco/Di Vita), uno “spezzato di vita” che se non altro ha finalmente il merito di non rendere delle macchiette (come accade sempre più spesso) quelli che dovrebbero essere due tra i criminali più pericolosi di Topolinia.
In chiusura abbiamo il secondo episodio di Slam Duck, ad opera della coppia Artibani/Sciarrone: Sfida a Quack Town prosegue la trama e ci mostra già un notevole cambiamento per quanto riguarda l’atteggiamento di uno dei personaggi principali. Il seguito è ancora tutto da leggere, ma senza dubbio la storia continua ad essere molto accattivante, sia per la tematica, sia per il piglio dello sceneggiatore, abilissimo nel far muovere tutti i personaggi con naturalezza e sicurezza, come se fossero nati e cresciuti sul campo da basket.
Un ottimo numero, quindi. Avanti così!

Autore dell'articolo: Valentina Corsi

Ho imparato a leggere a 4 anni con Topolino e non l'ho più abbandonato. È stata anzi la molla che mi ha portato a scoprire l'amore per la lettura, in tutte le sue declinazioni. Dalle strip dei Peanuts ai Bonelli (sono una texiana incallita), ad Asterix, ai romanzi e a molte altre declinazioni, la lettura è sempre stata una mia compagna fissa. Sono sul Papersera dal 2006, oltre che alla moderazione del forum collaboro alla gestione della pagina Facebook, mi occupo delle recensioni settimanali di Topolino e, tempo permettendo, contribuisco a supportare le varie iniziative dell'Associazione, sia attraverso lo schermo, sia dal vivo in occasione di fiere e raduni.