Topolino 3181

13 NOV 2016
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Davvero non c’è molto da dire sul numero attualmente in edicola… quasi basterebbe, come auspicato da qualcuno, un semplice elenco delle storie e un cordiale saluto, dandosi appuntamento alla settimana successiva.

Certo c’è la nuova storia di Pk, con il ritorno di uno dei personaggi più iconici della serie ma, trattandosi della prima puntata, è sufficiente dire che sembra promettere molto bene e mettersi in attesa delle successive per poter esprimere un giudizio definitivo.

Il resto è tutto dimenticabile, quasi che in redazione non abbiano voluto correre il rischio di “oscurare” quello che forse è il principale traino della rivista negli ultimi anni. L’unica storia che sembrava avere delle potenzialità è Paperino, Gastone e il deviatore probabilistico che, in effetti, lasciava presagire sviluppi interessanti ma che si riduce invece alla solita parata di disastri in serie alla ricerca di una risata facile ma anche banale.
Dispiace anche vedere i disegni di Zironi impiegati per una assai improbabile e fiacca versione disneyana dei Daft Punk impersonati da Eta Beta e Orazio.
Nello spazio extra-fumetto, riflettori su Pk e Xadhoom naturalmente, ma anche su una curiosa catena di negozi per viaggiatori nel tempo e sul rugby, approfittando della recente partita della nazionale italiana contro gli All Blacks neozelandesi.

Autore dell'articolo: Gianni Santarelli

Abruzzese, ingegnere elettronico riconvertito in quel che serve al momento. Il mio rapporto con i fumetti segue tutta la trafila: comincio a cinque anni con le buste risparmio della Bianconi (sovvenzionato da mia zia), poi Disney, i supereroi Corno, i Bonelli (praticamente tutti, anche se abbandonati man mano). Verso i 18 anni scopro le riviste della Comic Art, leggo "Stray toaster" di Sienkiewicz e inizio un giro del mondo fumettistico che ancora non termina. Fumetto franco-belga, argentino, americano, autori celebri e sconosciuti, tutto finisce nella mia biblioteca, molto aspetta ancora di essere letto, nel frattempo dilapido una fortuna. Su due cose sono profondamente ignorante: i supereroi "classici" (ad eccezione di Batman, per cui ho una venerazione, non leggo una storia dell'uomo ragno & c. dagli anni 80) e il fumetto giapponese. Per il Papersera, con il nick "piccolobush", collaboro all'annuale premio, scrivo qualche articolo quando necessario e mi occupo, con puntuale ritardo, del settimanale "Topolino"