Topolino 3182

21 NOV 2016
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Numero celebrativo molto difficile da giudicare, che presenta al suo interno due storie di notevole fattura: la prima Topolino e il viaggiatore dell'ignoto (Panaro/Soldati) è un vero gioiellino, un'avventura originale, bella, con un retrogusto amaro. E' un Topolino molto adulto quello che ci viene restituito dalle vignette, un Topolino innamorato e umano, pieno di paure, di speranze e di coraggio.
Solo questo basterebbe a rendere straordinaria questa storia, ma non è che una parte dell'estrema complessità di una trama ad una prima occhiata banale, scontata, con elementi già visti mille volte; quello che più rimane attaccato al cuore è quel senso di precarietà, di incomunicabilità che il professor Keys (inventore di oggetti potenzialmente pericolosi) riesce a trasmettere.
Volendo forse andare sopra le righe racconta di un modo di sopravvivere agli anni, di rendere eterno e indelebile un tempo felice, dove ogni cosa rimane tale e dove rifugiarsi nei giorni di pioggia.
Si percepisce la sostanziale caducità della vita, l'arcaico bisogno dell'uomo di sconfiggere il deteriorarsi delle cose; insomma una storia ispirata che trasmette tante emozioni.
Così come X-Mickey – Sogni d'horror (Enna/Martusciello) in cui Topolino si trova nel mondo dell'impossibile a vivere una storia fatta di ricordi, di tentativi di perpetuare un attimo, un momento felice che per cause di forza maggiore viene frantumato; scenari fantastici, impossibili a tratti claustrofobici portano con sé una tenerezza unica, legata a quel mondo fatto di sogni e speranze che appartiene ai bambini, ma che Enna ci ricorda appartenere, in realtà, a chi vuole ancora sognare.
Le altre due storie perdono molto del loro potenziale lette di seguito a queste due:
Mickey Mouse in Odissea a Tokyo (Asselin/Green) e 300 volte Topolino (Petrucha/Ferioli Pelaez) che rendono omaggio al compleanno di Topolino, ma senza entusiasmare, senza lucidare nessuna delle innumerevoli sfaccettature che il personaggio possiede.
Graditissime le auto-conclusive ad opera di Marconi e De Vita.
Buona lettura!

Autore dell'articolo: Nebulina