Topolino 3234
Il numero che ricorda e festeggia il “compleanno” di Topolino doveva essere memorabile, almeno fra quelli usciti nell'anno, ed a suo modo verrà certamente ricordato! Anche se, tuttavia, forse non come previsto ed annunciato…
Ebbene, accostarsi ad un numero cosi non risulta certo agevole, visto e considerato lo stridente contrasto tra ciò che sarebbe dovuto essere e ciò che effettivamente abbiam trovato in edicola.
I fatti, nella loro oggettiva imperscrutabilità, sono chiari: la storia principale del numero, quella propriamente “celebrativa” dell'evento, non è stata inserita per non meglio specificati impedimenti che ne hanno imposto un rinvio a data da destinarsi; nessun'altra informazione “ufficiale” è stata resa nota, dunque ogni ulteriore ricostruzione attiene al campo delle ipotesi. Ciò nondimeno, l'albo è presentato proprio dalla copertina ispirata a quella storia, il che trasmette una sensazione di tristissima ironia, magari non voluta ma che non si è neppure riusciti ad evitare.
Chiaramente, queste premesse finiscono per incidere ed influenzare l'obiettiva valutazione di un albo che, guardando solo ai contenuti, offre ben poco.
Alla mancanza della storia principale si è ovviato presentando un bis della Nuova Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi, proponendo quindi ben due episodi: ora, a prescindere dall'evidente carico di responsabilità su una saga appena partita, i due episodi in questione, seppur graficamente suggestivi, sembrano perdere parte dello slancio iniziale, per quanto sia ancora troppo presto per capire dove si andrà a parare.
Il resto dell'albo è composto da ben tre storielle brevi, che scorrono via tra qualche gag concatenata e un'originalità parecchio altalenante, e si conclude con una danese. Quest'ultima, quantomeno, porta in dote degli ottimi disegni di Cavazzano, abbinati però ad una trama non originalissima nel ricorrere al classico espediente degli alieni: una storia forse non di grandi pretese, ma tutto sommato scorrevole e piacevole alla lettura.
Concludendo, di per sè considerato, quindi limitandosi a considerare le sole storie contenute, questo numero sembra faticare anche solo a raggiungere una minima sufficienza; tuttavia, è la nettissima e stridente contrapposizione tra la copertina (e senza neppure dimenticare il redazionale della De Poli che recita testualmente: “questo numero è dedicato a lui.”) ed il contenuto interno – dove la presenza di quel “lui” si limita ad una comparsata nel terzo capitolo della Nuova Storia e Gloria – ad indurre ad una valutazione ben più negativa, non potendo influire più di tanto nemmeno l'articolo di accompagnamento all'iniziativa dei francobolli celebrativi.