Topolino 2717

19 DIC 2007
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Dopo un discreto tam-tam pubblicitario, il rinnovo del sito e un’inaugurazione ufficiale in grande stile con tanto di ospiti “vip”, finalmente abbiamo tra le mani il numero che si prefigge di dare una svolta decisa al settimanale, dopo un periodo non troppo fortunato di piccoli e grandi cambiamenti.
Il numero si apre con un benvenuto della “direttora” Valentina De Poli e ad una prima occhiata già si notano i primi cambiamenti di grafica, ad iniziare dal sommario del numero, diviso in tre “linee”. La prima ci presenta il graditissimo ritorno del rimodernato Club di Topolino, la consueta intervista al personaggio famoso della settimana (questa volta tocca al trasformista Arturo Brachetti) e l’importante spazio “story” dedicato agli autori. La seconda linea è quella che si prefigge di dare una veste allo stesso tempo giovane ma non troppo frivola alla testata. Di cercare insomma di parlare ai ragazzi con il loro linguaggio, presentando cose che possano piacere e allo stesso tempo essere interessanti e istruttive. Si va così dallo spazio “focus” che parla del mistero degli universi paralleli a quello “show” con una carrellata natalizia di personaggi famosi, fino alle consuete recensioni di film altri media contenute nello spazio “zoom”. La terza linea è quella dell’intrattenimento puro, con le foto dei lettori, i giochi, l’oroscopo e le barzellette.
Il tutto insomma cercando un coraggioso mix tra intrattenimento e cultura, senza snaturare la testata e cercare di cambiare in meglio senza provocare grossi sconvolgimenti.
Ovviamente il piatto forte devono essere le storie, e come primo numero del nuovo corso si è deciso di calare un buon numero di “carte vincenti”.
A farla da padrone la storia d’apertura “Zio Paperone in…un altro Natale sul Monte Orso”, che festeggia il compleanno dello zione omaggiando l’immortale capolavoro di Barks nel qual comparve per la prima volta sessanta anni or sono. In un sequel che è in realtà un viaggio nel tempo, intrapreso da Paperone grazie al misterioso “Zio” Natale (parente invidioso del più celebre Babbo…) per scoprire il motivo della sua trasformazione da cinico miliardario cuore di pietra al personaggio più positivo e generoso che conosciamo da sempre, Tito Faraci presenta un classico ma non banale canovaccio natalizio, in cui il vecchio papero capisce per la prima volta (o forse per l’ennesima) il motivo per cui l’avere una famiglia vicina sia riuscito a “rammollirgli” il cuore. Il tutto accompagnato dai sempre splendidi disegni di Giorgio Cavazzano e da un bellissimo finale.
Per secondo segnalo un piccolo gioiellino di comicità, creato dalla “strana coppia” Enrico Faccini (ai testi) e Andrea Freccero (ai disegni). In “Paperino e la vigilia strapazzante” assistiamo al ritorno dell’ingombrante, fastidioso e deliziosamente insopportabile piccione Timoteo (non altro che una caricatura dello stesso Faccini, già visto sul numero 2587) abile a rendere un odissea il semplice compito di imbucare la letterina a Babbo Natale, affidato dai nipotini a Paperino. La storia è un crescendo di gag riuscite e coinvolgenti, la petulanza di Timoteo è contagiosa e i disegni di Freccero rasentano al solito la perfezione. La terza storia “Universi pa(pe)ralleli” conferma il trend del ritorno delle saghe a puntate e questa volta, come intuibile dal titolo, Fausto Vitaliano si cimenta con il mistero dell’esistenza di altre realtà, omaggiando in tutta evidenza il film “The Cube” e regalandoci un’impagabile stoccata satirica (“dare ordini a caso e ricevere stipendi altissimi… non è esattamente quello che fa un amministratore delegato?” si chiede Paperoga… ). Disegna Silvio Camboni.
L’albo è completato da una storia natalizia di Paperino Paperotto (“L’invito natalizio”) in cui la banda di scalmanati si imbatte ovviamente in Babbo Natale (da notare come Daniela Vetro, qui nella veste di autrice completa, abbia integrato nell’universo del paperotto anche Tuck e la sua banda, creati sul mensile dalla breve e sfortunata vita) e dalla breve ma interessante “Topolino e l’evaso di mezzanotte” in cui Carlo Panaro ci presenta un cattivo veramente minaccioso, armato e pericoloso e disegnata da un Lorenzo Pastrovicchio splendidamente scarpiano. Insomma belle storie, un numero da collezione, uno sforzo considerevole per migliorarsi e avere DUE copie di Topolino al prezzo di una non possono che spingere a consigliare a tutti gli appassionati di comprare questo numero, sperando che i miglioramenti siano sempre maggiori e che finalmente il nostro settimanale inizi a navigare in acque tranquille.

Autore dell'articolo: Warren