Topolino 2875

29 DIC 2010
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Il numero che ci traghetta dal 2010 (tutto sommato una buona annata del “nostro” settimanale) al 2011 non è dei migliori. La storia d’apertura (Zio Paperone e il doppio evento di capodanno di Panaro/Dalla Santa) si prefigge di promuovere troppe cose (il digitale terrestre, il Capodanno, Antonella Clerici, Michael Bolton – che somiglia a Bruno Vespa), a spese di una trama poco convincente (specie a partire dall’ingesso in scena di Amelia). Panaro convince di più nella storia di chiusura (Nonna Papera e il segreto della quercia secolare), soggetto, comunque, molto semplice e lineare, disegnato da un Mazzon che prediligo di più quando non si discosta così tanto dalla linea del Maestro Luciano Gatto. Grande risalto è dato alla didattica Zio Paperone e la grande avventura acquatica (Camerini/Mazzarello), storia assai soporifera che avrei visto meglio in un opuscolo promozianale a sè. Nel numero si inaugura anche la nuova miniserie A scuola di polizia con l’Ispettore Manetta (Gagnor/Asteriti) con un Manetta sempre più sciocco e prevedibile. Topolino e l’ultimo viaggio nel tempo (De Mojana/Camboni) è invece il fumetto – anche se la sua trama non è poi così elaborata – che più ho apprezzato in questo numero, dove almeno un losco individuo si accorge dell’esistenza della Macchina del Tempo. Bravissimo Camboni. Speriamo di vederlo di più in questo 2011 (due storie all’anno sono un po’ poche). Indeciso fra le due e le tre “stellette”, opto per le tre, esclusivamente sulla fiducia, scrivendo queste righe all’inizio del nuovo anno. A proposito: ancora auguri a chi legge!

Autore dell'articolo: Malachia