Topolino 2911

07 SET 2011
Voti del fascicolo: Recensore: Medio: (29 voti) Esegui il login per votare!

Topolino 2911 non nasce certo sotto i migliori auspici: la copertina del numero è oggetto di dileggio già da una settimana, riuscendo ad accaparrarsi, probabilmente, il triste primato di copertina più brutta dell’anno, se non di più. L’idea di per se è anche interessante ma certi personaggi, Paperoga in primis, non si possono proprio vedere. Probabilmente la particolarità del soggetto non ha aiutato un Alessio Coppola (che ha dimostrato un ottimo sense of humor proprio su questo forum) ben poco ispirato a portare a casa un’opera quantomeno decente. Il fascicolo si apre con “Ciccio e la leggenda del forchettone” (Secchi/Vian), una storia in costume che si propone di raccontare la nascita del rugby. Un soggetto Ciccio-centrica non è mai un bel vedere, soprattutto se si tratta di una storia che dovrebbe tenere in piedi il numero e, nonostante i disegni di un Vian in stato di grazia, è proprio il soggetto a girare sempre sui soliti clichè triti e ritriti che una storia con Ciccio si porta dietro. L’omaggio allo sport diventato famoso grazie ai neozelandesi si chiude con il Topohaka. L’idea sarebbe anche interessante ma i personaggi quadrettati non aiutano certo ad approfondire di più l’argomento. Le 32 pagine di “Lemuria”, ultima (per ora) fatica di Stefano Ambrosio con i Wizards of Mickey”, conferma le grandi potenzialità che la saga avrebbe e lo scarso ritorno che l’autore riesce a dare alla sua opera più importante, il tutto viziato dall’idea, incombente, che tutto sia una citazione/parodia/omaggio a qualcosa d’altro che buona parte dei lettori non sa cogliere. Sempre superbi (e sprecati) i disegni di Pastrovicchio che, forse stremato dalla fatica delle 92 tavole complessive, chiude la storia con uno dei Topolino più brutti mai visti sul settimanale. Carlo Limido, con una seconda storia dedicata all’orso Onofrio dopo quella uscita 6 mesi fa, confeziona una storiellina molto carina, anche per la capacità di raccontare la stessa situazione da diversi punti di vista, tutti ugualmente ben gestiti, cosa che – raramente – accade. La breve “Hai svuotato la cantina” (Macchetto/Gottardo) ci trasporta direttamente ad una bella storia-omaggio a Barks di produzione danese “Paperino e le scuse più difficili”. Le storie danesi non dovrebbero mai essere indimenticabili o, per lo meno, il loro valore dovrebbe essere sempre un po’ sotto le storie italiane. E invece, complice una bella storia dei McGreal, i bei disegni di Massimo Fecchi, una traduzione che non tradisce lo script originale (cosa che, invece, a volte accade) e, le citazioni nerdose che tanto ci piacciono, la aiutano, senza fatica, ad imporsi su tutto il resto. Un paio di gag page, una vignetta un po’ meno bella del solito di Silvia Ziche e una strip di Faccini chiudono un numero da archiviare in fretta, non prima di aver letto la storia straniera che, da sola, vale metà voto…

Autore dell'articolo: Francesco Gerbaldo

Francesco Gerbaldo è nato a Savigliano il 15 luglio 1979 e su Topolino 1233 (che porta la stessa data), esordiva Bruno Concina. Da sempre appassionato di tutto quanto fa Disney, Francesco col tempo imparò a riconoscere i tratti di praticamente tutti gli autori tanto che Lidia Cannatella lo definì "impallinato d.o.c.". Appassionato particolarmente degli autori cosiddetti "gregari" come Giulio Chierchini, Alessandro Del Conte, Valerio Held, Salvatore Deiana, Bill Wright e Tony Strobl non disdegnava comunque le grandi storie di Scarpa, di Barks, di Don Rosa e di Gottfredson. Raggiunto il suo sogno, di essere un collaboratore fisso della redazione Panini per le pubblicazioni Disney, un destino atroce ed improvviso lo sottrae all'affetto nostro e dei suoi cari il 2 marzo 2022. In sua memoria l'Associazione Papersera ogni anno partecipa alla manifestazione Savix Comics & Briks organizzata dal comune di Savigliano proprio per celebrare la memoria di Francesco.