Topolino 2954

04 LUG 2012
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Inizia questa settimana l’iniziativa legata al gadget estivo, dedicato a Doble Duck, che si protrarrà per quattro uscite ed è accompagnato, come da consuetudine, da una storia che avrà la stessa durata. Sceneggiatore della nuova avventura di DD è Artibani che già alla sua prima prova con l’agente segreto aveva subito rinvigorito e ridato sostanza ad una serie che si stava avvitando pericolosamente su se stessa. Ovviamente un giudizio complessivo si potrà esprimerlo solo alla conclusione, comunque da questa prima puntata “Codice Olimpo” sembra un ottimo lavoro, una storia avventurosa e divertente, con due nuovi personaggi ben caratterizzati, con strizzatine d’occhio a tutto l’immaginario “spionistico” da Roger Moore (Daniel Sinclair) a James Bond (il cappuccino zuccherato ma non girato sarebbe da chiedere al bar!) e con i disegni di un Cavazzano in gran forma. Insomma si ride e si mantiene alta la curiosità sulla vicenda, non si potrebbe volere di più.

“L’oro delle Cicladi” è il secondo episodio della serie “Zio Paperone e i tesori del grande blu” ideata da Sisto Nigro e disegnata da Nicola Tosolini. Come il primo capitolo, anche in questo caso la caccia al tesoro non è molto avvincente, forse per la non perfetta alchimia tra i due protagonisti: il capitano Pato, creato appositamente per queste storie, non aggiunge granchè e come “spalla” è abbastanza insipido. Curiosamente le parti meglio riuscite e più spassose di queste avventure sono quelle che vedono protagonisti Battista e miss Paperett, che in effetti si ritagliano frammenti abbastanza cospicui e divertenti

“Paperino in: cerco casa ostinatamente” riporta sul topo Silvio Camboni al lavoro su una sceneggiatura dell’esordiente Jacopo Cirillo: storia non originale come idea di fondo (l’ennesimo peregrinare tra parenti e amici per scoprire come la convivenza sia impossibile con ciascuno di loro) però è abbastanza divertente e con un finale in cui ancora un volta si vede quanto siano saldi i legami tra Paperino e i suoi nipotini.

“Topolino e la telefonata fuori tempo” di Panini e Asteriti è francamente evitabile e l’abo si chiude con una storia Egmont, “Archimede e l’aiuto di troppo” scritta da Michael T. Gilbert e disegnata da Antoni Pujadas, che vuole mostrarci le conseguenze pericolose della pigrizia (oltre che anche le lampadine hanno dei sentimenti!). Morale corretta, svolgimento così così: la trama sembra scritta con troppa faciloneria, la metamorfosi dei protagonisti è troppo rapida, forse qualche pagina in più avrebbe aggiunto maggior credibilità. Resta l’analisi del rapporto tra Edi e Archimede, ma non è certo una cosa nuova, anche se vederlo ribadito non può che fare piacere.

Oltre il fumetto, grande spazio alla nuova saga di DD, con interviste a tutti gli autori coinvolti nella sua realizzazione (Artibani, Cavazzano, Mottura, D’Ippolito, Gervasio) e ai realizzatori del game online (Pochet e il programmatore Sirago)

Autore dell'articolo: Gianni Santarelli

Abruzzese, ingegnere elettronico riconvertito in quel che serve al momento. Il mio rapporto con i fumetti segue tutta la trafila: comincio a cinque anni con le buste risparmio della Bianconi (sovvenzionato da mia zia), poi Disney, i supereroi Corno, i Bonelli (praticamente tutti, anche se abbandonati man mano). Verso i 18 anni scopro le riviste della Comic Art, leggo "Stray toaster" di Sienkiewicz e inizio un giro del mondo fumettistico che ancora non termina. Fumetto franco-belga, argentino, americano, autori celebri e sconosciuti, tutto finisce nella mia biblioteca, molto aspetta ancora di essere letto, nel frattempo dilapido una fortuna. Su due cose sono profondamente ignorante: i supereroi "classici" (ad eccezione di Batman, per cui ho una venerazione, non leggo una storia dell'uomo ragno & c. dagli anni 80) e il fumetto giapponese. Per il Papersera, con il nick "piccolobush", collaboro all'annuale premio, scrivo qualche articolo quando necessario e mi occupo, con puntuale ritardo, del settimanale "Topolino"