Topolino 2959

08 AGO 2012
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Sul settimanale torna Dinamite Bla ad opera di Gabriele Mazzoleni e Giorgio Cavazzano: “La notte delle rape cadenti” non raggiunge però il livello umoristico delle storie di Vitaliano. Quest’ultimo ha riscritto il personaggio e, da situazioni puramente slapstick (quindi essenzialmente “primitive” ed immediate), si è passati ad una comicità più verbale che garantisce sicuramente un maggior ventaglio di spunti di partenza, ma che ha bisogno anche del giusto ritmo per risultare davvero coinvolgente. In questo caso ci si limita a prese in giro di programmi e personaggi televisivi (voyager & c.) e a citazioni cinematografiche (E.T. ma anche X-files, invasione degli ultracorpi, etc.) mentre per il resto si sorride ma senza esagerare. Ineccepibili i disegni di Cavazzano.
Comincia ad entrare nel vivo invece “Dove osano le papere“, la nuova storia a puntate realizzata da Marco Bosco e Silvia Ziche. Dopo la parte introduttiva della settimana scorsa, vanno ora delineandosi quelli che saranno i destini delle quattro amiche, ciascuna alle prese con un lavoro e ciascuna (presumibilmente) alle prese anche con dei “nemici”. E’ ancora presto per capire se i loro percorsi finiranno per confluire in qualche maniera o se proseguiranno parallelamente fino alla fine, però decisamente è piacevolissima da leggere e un grande contributo è ovviamente dato dai disegni della Ziche, “impietosa” con le papere disneyane almeno quanto lo è con la sua Lucrezia!
La straniera della settimana, scritta da Per Hedman e disegnata da Antoni Bancells Pujadas, è forse la peggiore del numero: “Paperino e il barzellettiere sregolato” non è originale, non è divertente, non è avvincente.E anche sui disegni ci sarebbe da ridire, non fosse altro per un inquietante personaggio con la testa da papero e i piedi da uomo.
Conclusione affidata a Carlo Panaro che, con i disegni di Franceso D’Ippolito, rispolvera uno dei personaggi della mitologia classica: in “Zio Paperone e il sogno di Pigmalione” ci viene quindi narrata la storia del grande scultore e re cipriota che si innamorò di una statua da lui scolpita. Ma l’autore non si limita a ciò, raccontandoci anche il proseguio, finora sconosciuto, della vicenda e mette in scena un intreccio dal sapore decisamente classico (per i lettori di più lunga data, il colpo di scena finale non sarà così inaspettato) ma godibile e soprattutto con sullo sfondo, finalmente, un piano criminoso degno di questo nome (non aspettatevi quindi il fin troppo consueto cattivone macchiettistico). Bella prova di D’Ippolito che rende ancor più meritevole questa avventura.
Le rimanenti pagine sono occupate di consueto da barzellette, giochi, posta e una intervista alla cantante Noemi, coinvolta nella colonna sonora del nuovo film di animazione della Pixar, “Ribelle – the brave”, in uscita sugli schermi

Autore dell'articolo: Gianni Santarelli

Abruzzese, ingegnere elettronico riconvertito in quel che serve al momento. Il mio rapporto con i fumetti segue tutta la trafila: comincio a cinque anni con le buste risparmio della Bianconi (sovvenzionato da mia zia), poi Disney, i supereroi Corno, i Bonelli (praticamente tutti, anche se abbandonati man mano). Verso i 18 anni scopro le riviste della Comic Art, leggo "Stray toaster" di Sienkiewicz e inizio un giro del mondo fumettistico che ancora non termina. Fumetto franco-belga, argentino, americano, autori celebri e sconosciuti, tutto finisce nella mia biblioteca, molto aspetta ancora di essere letto, nel frattempo dilapido una fortuna. Su due cose sono profondamente ignorante: i supereroi "classici" (ad eccezione di Batman, per cui ho una venerazione, non leggo una storia dell'uomo ragno & c. dagli anni 80) e il fumetto giapponese. Per il Papersera, con il nick "piccolobush", collaboro all'annuale premio, scrivo qualche articolo quando necessario e mi occupo, con puntuale ritardo, del settimanale "Topolino"