Topolino 2961

22 AGO 2012
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Casty è indubbiamente uno di quegli autori che, in un certo senso, obbligano all’acquisto del settimanale e le aspettative sono sempre alte. Diciamo subito allora che “Topolino e il congegno di Zweistein”, con i disegni di un sempre in forma Massimo De Vita, è una bella storia: una spy-story con simpatiche strizzate d’occhio (lo smoking-man di X-files che diventa chewing-man) che ricorda molto i meccanismi intricati ma precisi dei migliori film di hitchcock. Il consueto finale moraleggiante dell’autore goriziano è forse un po’ troppo insistito e ad esso viene sacrificato qualche passaggio logico, ma si tratta a ben vedere di difetti lievi. Le storie di Casty hanno il pregio di farsi leggere sempre e di coinvolgere, nonostante tutto e in fondo cos’altro chiede chi, ogni settimana, si reca in edicola per comprare un piccolo pezzetto di fantasia?

Su “Dove osano le papere” poco da dire se non che Bosco, coadiuvato da Silvia Ziche continua perfettamente a portare avanti le avventure delle quattro papere dosando sapientemente umorismo e colpi di scena. Qualche scelta appare un po’ forzata (a cominciare da Brigitta passata, in men che non si dica, da semplice smanettona a provetta cracker), ma la vicenda sicuramente tiene vivo l’interesse dei lettori.

Il resto delle storie dice ben poco: l’ecologica ed educativa (nelle intenzioni) “Paperino e il fantastico rimedio ecoplastico” si regge davvero sul nulla e la disegnatrice Roberta Migheli continua ad avere problemi con le proporzioni. La danese “Paperino re dei tornado” dei coniugi Shaw e disegnata da Pujadas, è una ennesima variante delle lotte tra Paperino e i suoi rivali (vicini o chi per loro) e non riserva nessuna particolare sorpresa.

Completano il numero, oltre alle consuete rubriche, una ricca anteprima del film “Ribelle – the brave” e otto simpatiche gag di Silvia Ziche dedicate al campionato di calcio

Autore dell'articolo: Gianni Santarelli

Abruzzese, ingegnere elettronico riconvertito in quel che serve al momento. Il mio rapporto con i fumetti segue tutta la trafila: comincio a cinque anni con le buste risparmio della Bianconi (sovvenzionato da mia zia), poi Disney, i supereroi Corno, i Bonelli (praticamente tutti, anche se abbandonati man mano). Verso i 18 anni scopro le riviste della Comic Art, leggo "Stray toaster" di Sienkiewicz e inizio un giro del mondo fumettistico che ancora non termina. Fumetto franco-belga, argentino, americano, autori celebri e sconosciuti, tutto finisce nella mia biblioteca, molto aspetta ancora di essere letto, nel frattempo dilapido una fortuna. Su due cose sono profondamente ignorante: i supereroi "classici" (ad eccezione di Batman, per cui ho una venerazione, non leggo una storia dell'uomo ragno & c. dagli anni 80) e il fumetto giapponese. Per il Papersera, con il nick "piccolobush", collaboro all'annuale premio, scrivo qualche articolo quando necessario e mi occupo, con puntuale ritardo, del settimanale "Topolino"