Humour Collection 8 – Le più belle storie di Enrico Faccini
Le stravaganze di Paperino


Prosegue la cronologica dedicata a Enrico Faccini, dopo il primo brillante numero. La divertente copertina (purtroppo diversa rispetto allo sketch mostrato su Anteprima) ci introduce a sette scatenate storie e numerose autoconclusive.
Si parte con Un bel “rompicapo”. Faccini si dimostra moderno nel proporre un titolo “anomalo” e, ancor di più, nel raccontare una storia fatta solo di slapstick e gag fisiche, degne di un cortometraggio classico, in cui Donald era costretto a combattere la materia inanimata ma, inaspettatamente, ribelle. Paperino si ritrova la testa incastrata in una brocca ed è il mitico duo Paperoga/Sgrizzo a intervenire, ahilui, in suo aiuto. Le quindici pagine si svolgono con divertentissima scioltezza. L’umorismo proposto risulta di alto livello e non appare per nulla banale.

Versi sonori della disperazione
L’imprevisto elettromusicale omaggia ancora una volta le storie barksiane con Archimede, strizzando anche l’occhio ad un classico di Gottfredson. La satira sullo star system e sul sistema discografico basato sull’apparenza e meno sulla sostanza risulta sempre attuale, e l’antropomorfizzazione di Dixie guarda con perizia a certi classici corti animati disneyani.
Nel raggio gommopongo Faccini omaggia le deformazioni bottariane, usando un’altra invenzione di Archimede come intelligente motivazione per strapazzare i personaggi. E il piacere della storia, oltre che nella presenza di un redivivo Spennacchiotto e di un diabolico Paperino, sta proprio nel frenetico e continuo scompaginamento dei becchi dei personaggi, con risultati sempre più esilaranti. Da notare come in Faccini anche il sonoro assuma il suo peso: l’onomatopea “GO-PONG” risulta perfetta per sottolineare la destabilizzazione fisica dei nostri eroi.

La filosofia esistenziale…
La “Full-immersion” culturale vede una classica presa in giro dell’arte moderna e contemporanea. Si tratta di un tema classico anche nel fumetto Disney (fin da tempi remoti) ma che Faccini rende con piglio azzeccato, grazie alla presenza di Pico. Il professore esce dal suo ruolo macchiettistico di multilaureato e ritorna a quella carica energetica figlia dell’animazione xerox. Nella storia, cerca di manovrare Paperone per raggiungere fama personale, come scopritore di nuovi talenti artistici. Il tutto, ovviamente, con risultati spassosi, a partire dalla parentesi filosofica pessimistica (anche in questo caso, con un gioco “sonoro” brillante).
La vacanza a prezzo stracciato, cui era dedicata la prima prova di copertina del volume, è un altro capolavoro umoristico, in cui la classica lotta tra Paperino e piccoli animali, un classico dell’animazione, assume proporzioni gigantesche. L’ambientazione isolata, la crudele massa anonima degli Sbiruloni Gozzuti (“GROG”, “GRAG”, “GRUG”), il flemmatico e implacabile Piumo Anatracci sulla sua mongolfiera a motore, uova che cadono in testa con implacabile precisione, mille tentativi di salvezza, quadruple e vignette spezzate per sottolineare la dinamicitá: tutto concorre per rendere la storia un implacabile meccanismo umoristico.

Vignette cinetiche
Il rituale scaramantico si dedica al tema della sfortuna di Paperino, ovviamente secondo lo stile Faccini. Anche in questo caso, a vincere è l’approccio sonoro, oltre a quello di un tema reiterato in maniera sempre più folle e sconsiderata. I rituali che il nostro papero mette in pratica, pensando che possano portargli fortuna, sono micidiali nella loro potenza comica, e coinvolgono direttamente il lettore, che non può che immedesimarsi e provarli anche lui.
Nello splendido persiano il tema delle scommesse con Gastone, già consacrato da Barks, viene arricchito dalla presenza di Paperoga, il che equivale a costanti disastri.
Il volume si conclude con un’interessante intervista all’autore ligure, sempre curata da Valerio Paccagnella, e con una ricca presenza di autoconclusive, ben 26. A spiccare sono la collaborazione con Silvia Ziche, Paperino cuoco pasticcione e un perplesso Pippo.
18 MAR 2025