Topolino 3079

26 NOV 2014
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L’universo di Star Trek ha avuto un’importanza e un impatto tali nella storia della cultura occidentale da sembrar quasi strano che ancora mancasse una parodia disneyana. A colmare questo vuoto provvede Bruno Enna, che dopo due capisaldi della letteratura si dedica ad omaggiare una delle serie tv più famose in assoluto. Con Star Top quindi la fantascienza disneyana si arricchisce di un nuovo capitolo che si spera sarà all’altezza delle aspettative. Per il momento ciò che si può dire è che siamo lontani dalle atmosfere del “Pianeta T” o dei più lontani nel tempo “Guardiani della galassia”: l’autore sardo infatti predilige un impianto più umoristico, quasi farsesco, lasciando comunque trapelare diversi dettagli e dubbi che presumibilmente daranno corpo e struttura alla storia nelle prossime puntate.

Questo primo episodio serve soprattutto per introdurre il cast, dal Capitano T.J.J. Tirk (Topolino), al suo secondo Pippok e via via tutti gli altri coprotagonisti e comprimari che ricalcano grosso modo quelli della serie classica, con qualche “licenza” (vedi Minni, più vicina alla Beverly Crusher di “Next Generation” che al dottor McCoy o la strana assenza del tenente Sulu, quasi del tutto ignorato anche nell’articolo collegato). In effetti anche l’impostazione generale sembra attingere un po’ ad entrambe le serie, seppur con una predominanza della prima. Sarà interessante vedere nel prosieguo se la parodia resterà puramente di facciata o se magari riuscirà a scendere più in profondità, provando a replicare ad esempio quel messaggio di pace, prosperità e fratellanza tra i popoli di cui si faceva latore il telefilm.

Ai disegni un lavoro egregio di Andrea Freccero, alla prima vera storia lunga con i topi.

Il resto del numero è di minor interesse.
Paperino e il popolo parallelo è una storia estera firmata da Carol e Pat McGreal e disegnata senza particolare entusiasmo da Cavazzano: chi conosce l’opera di Cimino può fare a meno di leggerla, gli altri… anche.

Dopo due riempitive di Cirillo/Gatto e Mainardi/Molinari, il numero si chiude con la storia di Panaro: Paperino, Paperoga & la banda del brivido, che riecheggia in qualche modo le disavventure della coppia di cugini ad opera del duo Pezzin/Cavazzano. Il risultato è decisamente meno apocalittico e travolgente, ma i disegni di Guerrini aggiungono quel tocco in più ad una trama un po’ labile, rendendo comunque divertente la lettura.

Tra i redazionali si segnalano l’articolo-riassunto su Star Trek e un reportage dedicato all’orto botanico di Padova, uno dei tesori del paese, inserito nel patrimonio dell’Unesco.

Autore dell'articolo: Gianni Santarelli

Abruzzese, ingegnere elettronico riconvertito in quel che serve al momento. Il mio rapporto con i fumetti segue tutta la trafila: comincio a cinque anni con le buste risparmio della Bianconi (sovvenzionato da mia zia), poi Disney, i supereroi Corno, i Bonelli (praticamente tutti, anche se abbandonati man mano). Verso i 18 anni scopro le riviste della Comic Art, leggo "Stray toaster" di Sienkiewicz e inizio un giro del mondo fumettistico che ancora non termina. Fumetto franco-belga, argentino, americano, autori celebri e sconosciuti, tutto finisce nella mia biblioteca, molto aspetta ancora di essere letto, nel frattempo dilapido una fortuna. Su due cose sono profondamente ignorante: i supereroi "classici" (ad eccezione di Batman, per cui ho una venerazione, non leggo una storia dell'uomo ragno & c. dagli anni 80) e il fumetto giapponese. Per il Papersera, con il nick "piccolobush", collaboro all'annuale premio, scrivo qualche articolo quando necessario e mi occupo, con puntuale ritardo, del settimanale "Topolino"