Topolino 3092

02 MAR 2015
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Capita a volte che su Topolino ci siano storie atte ad attirare l’attenzione e a far vendere più copie, spesso queste sono frutto di un ragionamento molto semplice: un personaggio famoso ha diversi ammiratori, questi saranno incuriositi di qualcosa che parli del loro idolo.
Questa settimana è capitato che ad essere attratti dal mondo Disney fossero gli amanti delle note di Stefano Bollani: per chi non lo sapesse, è un bravissimo pianista italiano.
La copertina gli è dedicata, così come una lunga intervista a storia conclusa, dove ci spiega come è nata questa avventura: un padre e un figlio che si dilettano a scrivere storie Disney, un’idea che forse ha il sopravvento, un sogno che forse si realizza, quell’idea prende forma grazie alla penna di Macchetto e alla matita di Mottura e Paperinik e il mistero del falso che è vero si aggiudica il primo posto di una serie di storie di tutt’altro spessore.
Come si sviluppi la realizzazione di un soggetto nato nella mente di un’altra persona non è così facile da indovinare, ma forse Macchetto in questo caso particolare ha dovuto veicolare l’intuizione di un quindicenne senza “sporcarla” con la realtà dell’età matura.
Di per sé la storia non è niente di speciale e contiene non pochi difetti, soprattutto nella scelta dei tempi e nei collegamenti tra i vari blocchi narrativi, ci sono infatti incongruenze piuttosto vistose le quali non possono non far storcere il naso. La scelta dell’antagonista è piuttosto discutibile, poiché manca di personalità, per quanto il movente sia piuttosto interessante: il talento non si impara, il talento si può solo possedere, una realtà questa che può rendere folli.
Quello che resta a lettura conclusa è una gran confusione, non si riesce bene a capire come le azioni si svolgano e come esse siano collegate tra di loro, ma rimane anche la sensazione di disagio nell’apprendere che in ogni settore le menzogne gravitano sul web e così facendo influenzano i pensieri altrui e solo con la forza delle proprie convinzioni si possono sconfiggere!
Un messaggio così importante poteva senza dubbio essere veicolato in modo migliore e più incisivo, ma induce comunque a porsi delle domande e per una storia atta a vendere più copie non è proprio poco.
A seguire troviamo la storia della settimana, la più attesa e la più osannata Topolino e l’impero sottozero di Casty che dopo la breve introduzione del numero scorso entra nel vivo e ci propone un’avventura che si basa su leggende antiche e sulle loro suggestioni. Questo primo capitolo presenta i personaggi e come sempre accade con Casty sono soprattutto i personaggi secondari a catturare l’attenzione, ancora una volta l’autore riesce a tratteggiare le personalità in modo convincente e creando aspettative molto alte. Per il momento è difficile poter dare un giudizio supportato da una valida analisi, poiché solo pochi elementi della trama sono stati svelati, ma tutto fa presagire che l’attesa non sarà delusa.
Anche a conclusione di questa storia una lunga intervista all’autore con delle bellissime immagini che raffiguarno gli storyboard e alcune proposte di copertina.
Segue Zio Paperone e il vecchio debito, in cui Mainardi confeziona una breve, ma non troppo, storia piena di citazioni, di sentimento e con un messaggio così bello che non può non commuovere e Guerrini dà vita a immagini che fanno del dinamismo la loro forza, Paperone sembra davvero nuotare in quelle monete ad inizio storia e la rappresentazione del paese “prima e dopo” è qualcosa che incanta, così come le espressioni di Cletus, quel suo essere invecchiato, quell’emporio così pieno di oggetti sui quali non si può fare a meno di soffermarci, in cui un giovane Paperone attraverso il linguaggio del corpo esprime tutta la sua disapprovazione: una storia che potrebbe essere interiorizzata e compresa anche solo attraverso le immagini.
Un Paperone umano, un’amicizia profonda, un rispetto e una lealtà di altri tempi: una gran bella storia!
Il numero si conclude con Andiamo al Cinema? Il film impegnato, di Bosco e Asteriti che, a differenza di altre volte, lascia il posto ad una riflessione sociale e attuale a scapito della componente umoristica; ne esce fuori una breve di livello che fa riflettere.
Infine, Paperino, Paperoga e l’avventura on the road, di Panini e Di Vita , risulta divertente e godibile, ma non riesce del tutto a trasmettere quel senso di libertà e quel modo di vivere tipico dei motociclisti.
Da segnalare il nonsense della consueta vignetta di Faccini ed un redazionale sui 2cellos che permette di conoscere questi due ragazzi che sembra stiano rivoluzionando il modo di fare musica. Un numero senza dubbio che offre molti spunti di riflessione!
Buona lettura a tutti!

Autore dell'articolo: Nebulina