Topolino 3095

18 MAR 2015
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Se dovessi sintetizzare questo 3095 con una sola parola lo definirei “completo”; infatti non solo sono presenti storie di livello, una per tutti L’isola del tesoro (Radice/Turconi-Zanotta) che con questa seconda parte raggiunge anche ai testi quella perfezione, già raggiunta dalle matite nel numero precedente, che mancava al primo capitolo.
Ciò che risalta agli occhi è la capacità, questa volta, di omettere gli elementi più scabrosi e meno adatti al fumetto Disney, anziché scegliere di edulcorarli rischiando di far perdere loro parte della funzione narrativa.
I personaggi acquisiscono la loro personalità in modo graduale e quelli nuovi esordiscono in maniera del tutto avvincente ed interessante.
Se la questione del rum era stata risolta in maniera discutibile, volendo calcare troppo la mano su una soluzione narrativa che risultava forzata e forse a tratti stonata, il cui unico scopo era, forse, mascherare una realtà scomoda strappando una risata; questa volta, invece, in una sola vignetta viene trasmesso quel cameratesco senso di proibito tipico di un equipaggio dell’ epoca: “…e storie truci e irripetibili!” Silver sussurra qualcosa all’orecchio del piccolo Jim e questo “Sput! N-non dite sul serio…vero?”. La fantasia allora corre, cosa sarà mai stato detto, cosa avrà fatto Silver di tanto terribile? Non è importante, non è funzionale alle storia, riesce solo a creare un’atmosfera reale senza che niente venga detto, lasciando ognuno libero di immaginare.
Non so se sarebbe stato possibile trovare una soluzione simile per la questione rum, ma sarebbe interessante capire come mai le due questioni sono state trattate in modo così diverso.
Ho parlato in precedenza di numero completo: lo ribadisco, infatti non solo le storie sono ben equilibrate, ma anche i redazionali toccano tutti gli argomenti presenti nella fitta settimana in questione, “la giornata mondiale contro il razzismo” a cui è dedicata anche la copertina, un interessante articolo in cui viene spiegato il ciclo dell’acqua e il suo utilizzo, sottolineando molto l’importanza di evitare gli sprechi. Importante tra le altre cose il fabbisogno minimo di acqua per la sopravvivenza umana: due litri al giorno! Nonché le quantità che sono utilizzate in agricoltura. Troviamo poi un approfondimento sull’eclissi parziale del venti di marzo e un argomento mai troppo trattato oltre che mai noioso: i dinosauri.
Sul fronte delle storie, Archimede e le funivie urbane (Zemelo/Tosolini) affronta in modo originale e fantasioso la questione del traffico cittadino legato allo spreco energetico e lo fa non volendo essere realistica, ma regalando scenari futuristici ai lettori, in cui uno dei flagelli quotidiani che rubano il bene più prezioso, il tempo, potrebbe essere risolto; con tutti i limiti possibili, ma tutto vuole questa storia a parte essere realistica.

La sceneggiatura è molto lineare, Rockerduck e Paperone sono sempre i soliti, ma è Archimede a spiccare e a mettere in luce la sua personalità, debole come sempre, ma forte nei principi che persegue.
Super Pippo e la finale interrotta (Mazzoleni/Asaro) è una storia di puro intrattenimento, che strappa più di un sorriso, con un finale inaspettato e divertente. Stesso identico discorso per Che cosa si fa stasera? – Paperino e il giro pizza (Bosco/Del Conte) e per Paperino & Paperina e le telefonate imbarazzanti (Cirillo/Usai), anche se quest’ultima ridendo e scherzando riesce a mettere in luce aspetti molto importanti della vita di relazione, la sottomissione a sovrastrutture sociali che spesso non appartengono ai protagonisti, ma che li schiacciano portandoli a fare e dire cose che non vogliono e che non pensano.
Infine Zio Paperone e l’inattesa visita della M.A.M.M.A. (Macchetto/Palazzi), in cui il rapporto tra Battista e Paperone è ancora una volta messo alla prova e ancora una volta ne esce rafforzato. Certo, una storia del genere si presterebbe a non pochi interrogativi sul motivo per cui Battista continua a lavorare per Paperone, ma è bello creare un sogno, creare un mondo in cui il profitto non è tutto e certe relazioni si basano su qualcosa di più profondo e più importante. Topolino deve anche gettare questi semi e sperare che uno di essi germogli e generi qualcosa di importante.
Buona lettura, buone riflessioni e soprattutto buona attesa per il prossimo capitolo de L’isola del tesoro.

Autore dell'articolo: Nebulina