Topolino 3113

26 LUG 2015
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Piena estate, il caldo della settimana ancora sulla pelle, il mio giardino al fresco della mezza collina dove vivo e Topolino fosforescente e con Gambadilegno in copertina: niente c’è di più bello…o forse sì, la conclusione della saga estiva di Enna.
Questa storia è come un viaggio,non conta il luogo di partenza o quello di arrivo ma il percorso e che percorso.
La grande corsa – Nel presente (Enna/Perina) è un’avventura che ci ha accompagnato per un mese e ci ha regalato momenti di divertimento e di riflessione, di sicuro il finale sarebbe potuto essere più estroso, ma lascia comunque quella serenità che fa bene al cuore e quel lieto fine che in fondo, tutti volevamo.
Come spesso accade nelle storie di Enna non solo la scelta dei personaggi e dei loro ruoli è azzeccata, ma anche i personaggi secondari sono davvero ben caratterizzati, così Gin, folletto malefico e dispettoso si presenta all’inizio quasi come onnipotente per poi perdere velo dopo velo tutto il suo potere, giungendo ad essere meno di una nullità, ma come tutte le nullità ha una sua anima e un suo posto nell’universo e quel posto è unico.
Bel messaggio, bella storia!
Le altre avventure sono nella media stagionale Nonna Papera e la sbuffante Elvira (Sisti/Intini) trova la sua magnificenza nei disegni di Intini, che rendono tutto plastico e dinamico, la sceneggiatura in sé trova qualche pecca, come per esempio la troppa praticità della Nonna e la velocità in cui Zio Paperone porta la valvola, ma sono piccolezze, la sensazione finale è comunque molto piacevole.
Topolino e l’ombra del Nerombra (Zemelo/Mangiatordi) è una avventura misteriosa e con una buona dose di suspance, il cattivo di turno non è del tutto intuibile soprattutto nelle intenzioni.
La breve Zio Paperone, Paperoga e le insidie della giungla (D’Antona/Gatto), una breve che cerca in modo disperato il non sense, ma non ci riesce proprio fino in fondo.
Paperino e la deviazione galattica (Transgaard/Cavazzano), molto banale, canovaccio conosciuto, finale scontato. Disegni di Cavazzano meravigliosi.
Una parola voglio spenderla sul bel redazionale dedicato alla Cagnotto e a quella spettacolare disciplina è il nuoto, in particolare i tuffi: lunga e interessante intervista che spero possa far avvicinare a questo sport.
Inoltre una menzione al “che aria tira…” e alla vignetta di Faccini.
Buona lettura!

Autore dell'articolo: Nebulina