Deluxe Edition 6: L’Isola del Tesoro

16 MAR 2016
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La DeLuxe edition continua il suo iter editoriale, dimostrandosi vetrina prestigiosa di classici istantanei contemporanei, specialmente quelli relativi alle nuove Grandi Parodie, e alternandosi alla nuova serie di Pk. Questo nuovo iter parodico si distingue per una notevole affinità ed ispirazione al materiale narrativo originale, scegliendo al meglio i personaggi disneyani come attori capaci di calarsi bene nel ruolo. Dunque non ci sono più svarioni e derive alla Martina, in cui l'intento parodico era solo lo spunto per parlare di altro, ma citazioni precise al romanzo d'origine. Non poteva quindi mancare la storia in tre puntate realizzata dalla mitica coppia Teresa Radice e Stefano Turconi, reduce dal successo sempre in ambito marinaresco del Porto Proibito: L'Isola del Tesoro.
Il cast di Topolinia viene usato con intelligenza per rievocare l'immortale classico di Stevenson, dando corpo e presenza a quei meravigliosi personaggi. Avendo bene in mente il classico disneyano, che a sua volta si rifaceva alla trasposizione in live action, la Casa Senza Nord usa un Topolino adolescenziale per il giovane mozzo Jim ed assegna ad un perfetto Gambadilegno il ruolo dell'enigmatico e tenebroso Long John Silver. Gli altri ruoli vengono distributi con altrettanta cura, a partire da un eccezionale Pippo, e con un paio di sfiziose guest star come Zia Topolinda e Ser Lock. La storia si sussegue con purezza, ritmo nelle battute e un gran spazio alle didascalie e alla viva voce dei protagonisti, stile che contraddistingue Radice: se da un lato permette al lettore di partecipare di più all'azione, è inevitabile avere un appesantimento e una forse eccesiva spiegazione nel racconto. Turconi fa un eccelso lavoro, come sempre, e utilizza al meglio l'antropomorfizzazione con una ciurma di pirati dall'ampio reportorio zoologico. La crescita psicologica di Topolino è davvero ben scritta e riesce a replicare perfettamente il concetto di “romanzo di formazione” come lo intendeva Stevenson. La scena notturna in mare è mirabile, e la doppiezza di Silver è un'ottima rappresentazione di come non sia semplice catalogare il male, e quanto esso possa essere affascinante e portare a malinconiche riflessioni.
Nulla da dire sull'edizione, che permette una lettura continuata ed intensa della storia, finalmente in grande formato. Velieri e paesaggi godono di quest'ampia visuale, e i commenti degli autori e gli studi acquarellati dei personaggi sono davvero interessanti e ricchi di sfumature. Fa piacere inoltre vedere una modifica apportata dagli autori in merito alla prima tavola della seconda puntata, che in fase di pubblicazione aveva visto una bizzarra censura (per il “coltello di patata” rimandiamo al topic della storia). In definitiva un'ottima edizione per un'ottima storia. A chi cercasse rinnovamento disneyano nella tradizione romanzesca, questa è sicuramente un'ottima lettura. Per chi volesse invece riletture più pesanti, e a volte molto lontane dal classico originale, come questa storia, la versione presente sarebbe fin troppo fedele, e non ci sentiamo di consigliarla.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.