Topolino 3163

12 LUG 2016
Voti del fascicolo: Recensore: Medio: (16 voti) Esegui il login per votare!

Numero sufficiente ma a cui, come a molti altri manca un guizzo, qualcosa che riesca a distinguerlo dalla media generale.
Star Top entra nel vivo con una puntata assai ricca di avvenimenti. Il fatto di sapere già chi è il grande “tessitore” può sembrare che tolga suspense ma è anche vero che Enna continua la sua narrazione calcando molto sul registro umoristico e il tono della storia è decisamente meno serioso di quanto si possa pensare, per cui non si tratta certo di un peccato gravissimo. Senza considerare che lavventura è tuttaltro che conclusa e possono esserci ancora molti colpi di scena.

Delle altre storie prima della conclusiva, vale la pena soffermarsi su Zio Paperone apprendista autista di Bruno Sarda divertente, con una coppia tutto sommato inedita e che mostra come Paperoga, con la sua filosofia punkeggiante (fatta propria quando il punk era ancora ben lontano dallessere creato), può ancora fornire ottimi spunti. Fondamentali in questo caso i disegni di Lucio Leoni perfetti per esaltare le situazioni comiche e catastrofiche in cui si ficcano i due protagonisti.

La chiusura dellalbo vede il ritorno di Paperino Paperotto con una storia riuscita nel complesso ma che lascia qualche perplessità. Paperino Paperotto e la corsa fai da te, scritta da Zemelo e con i disegni della Migheli è ottima perché racconta con grande naturalezza il mondo dei piccoli, con i loro entusiasmi, le amicizie e le rivalità. Divertente ma profonda e delicata come è caratteristica di quelle scritta da Enna, sicuramente il migliore in questo filone. Lunica cosa che si può imputare al giovane sceneggiatore è laver appiattito il personaggio di Paperino Paperotto nel confronto con Gastone, replicando in piccolo quelli che sono i classici diverbi che vivono anche da adulti. Sicuramente è tutto funzionale allo svolgimento e la figura del piccolo Gastone ne esce molto bene, meno banale di quanto non faccia spesso la sua versione “maggiorenne”, ma Paperino, preda di tale ossessione (come confermato anche da Nonna Papera), risulta un po depotenziato e meno “esplosivo” e sognatore del solito. Alla fine della lettura il vero protagonista sembra essere proprio il paperotto coi riccioli biondi, mentre il cugino finisce per rimanere in secondo piano.

Completano il numero suggerimenti letterari a tema naturalistico e lintervista a Francesca Michielin, mentre per la panoramica sugli sport olimpici in attesa di Rio 2016, è la volta della pallavolo.

Autore dell'articolo: Gianni Santarelli

Abruzzese, ingegnere elettronico riconvertito in quel che serve al momento. Il mio rapporto con i fumetti segue tutta la trafila: comincio a cinque anni con le buste risparmio della Bianconi (sovvenzionato da mia zia), poi Disney, i supereroi Corno, i Bonelli (praticamente tutti, anche se abbandonati man mano). Verso i 18 anni scopro le riviste della Comic Art, leggo "Stray toaster" di Sienkiewicz e inizio un giro del mondo fumettistico che ancora non termina. Fumetto franco-belga, argentino, americano, autori celebri e sconosciuti, tutto finisce nella mia biblioteca, molto aspetta ancora di essere letto, nel frattempo dilapido una fortuna. Su due cose sono profondamente ignorante: i supereroi "classici" (ad eccezione di Batman, per cui ho una venerazione, non leggo una storia dell'uomo ragno & c. dagli anni 80) e il fumetto giapponese. Per il Papersera, con il nick "piccolobush", collaboro all'annuale premio, scrivo qualche articolo quando necessario e mi occupo, con puntuale ritardo, del settimanale "Topolino"