Disney Big 114

25 SET 2017
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Come di consueto in questi ultimi tempi l’appuntamento mensile con BIG ci riserva inattese e piacevolissime sorprese, capaci di colmare ampiamente il “difettuccio” dell’ampliamento della cornice esterna (a discapito della dimensione delle tavole). È in tal senso un interessante punto di partenza per l’albo la ristampa dell’intero ciclo di storie western Paperi che resero grande il Far West, quattro autoconclusive di ampio respiro legate da un filo conduttore sottile ma particolarmente evidente, grazie all'ottimo lavoro di Bruno Concina affiancato ogni volta da un disegnatore diverso, da Gatto a Del Conte. Tale serie, peraltro mai ristampata prima, mette in luce anche uno Zione particolarmente scaltro e in forma, contornato da una schiera di nemici non indifferente, tra cui qualche new entry come Nero il Terribile.
La sezione che più di tutte dovrebbe dar lustro al volume è tuttavia quella dedicata alla Francia, che ci ripropone due storie firmate dall'Asteriti più recente: Il cine-furto impressionista, per i testi di Silvia Martinoli, e Le praline del re, scritta da Roberto Gagnor.
Subito prima ci imbattiamo in una delle migliori dell’albo: Giochi di Corte. Essa fa parte di una serie tanto bella quanto sfortunata, non essendo mai stata ristampata in un'unica raccolta, La Storia vista da Topolino. I suoi dialoghi, le sue sequenze, i suoi tagli improvvisi, in tutto ciò si respira profondamente lo stile di un maestro come Giorgio Pezzin affiancato per l’occasione dai disegni convincenti di Marco Palazzi.
Per rendere questo tipo di tomi all'altezza delle aspettative però serve sempre un valore aggiunto come la presenza di due ciminiane ambientate a Topolinia. Pur facendo a meno di Paperone come punto di riferimento, Cimino dimostra di cavarsela ampiamente anche con i Topi, facendo ruotare gialli di qualità attorno a un Mickey molto diverso dal solito, quasi più vecchio e saggio, ma sempre dotato di acuti geniali e risolutivi. Nelle suddette storie (una delle quali disegnata da Casty) compaiono anche personaggi piuttosto datati come il Generale Setter, mentre i rapporti tra il protagonista e i comprimari Pippo e Minni sono molto sfumati, quasi reali.
Infine ecco una sezione speciale dedicata interamente al papero più amato del mondo la quale spazia dalla sua infanzia a Quack Town alla sfortunata maturità, con un Paperino che per l’occasione diventa… Paperone per un giorno!
La copertina di Mastantuono è gradevole e pulita come sempre.

Autore dell'articolo: Topolino08