Topolino 3551

21 DIC 2023
Voti del fascicolo: Recensore: Medio: (48 voti) Esegui il login per votare!

Topolino 3551

È noto agli addetti ai lavori e agli appassionati che i momenti di “punta” per ciò che riguarda la diffusione di Topolino sono, grandi fiere a parte, i tempi di vacanza dalla scuola: ovverosia l’estate e le feste natalizie.

E proprio questi periodi, da qualche anno, sono diventati occasione per sperimentare nuove possibilità narrative, per provare a fare qualcosa di diverso, qualcosa che sul settimanale non si era mai fatto: collegare concettualmente le storie fra di loro. Si veda il caso delle nevicate copiose di due Natali fa, o degli eventi catastrofici che sono seguiti nell’estate del 2022 alla comparsa nei cieli del Calisota del Pianeta Ramingo.

Altro esempio lampante lo possiamo trovare nei tre numeri natalizi del 2023 di cui il 3551 che stiamo recensendo rappresenta l’albo di mezzo.

Il “motore” di queste iniziative è certamente il direttore Bertani, ma, già da tempo, è chiaro che la messa in pratica, concreta, di questi progetti spetta ad autori e redazione. In particolare il responsabile ultimo dell’operazione Natale 2023 è senz’altro lo sceneggiatore/editor che più di ogni altro costituisce la cartina al tornasole di questa direzione: Marco Nucci. Sua è infatti la storia che, introducendo una “deviazione rispetto allo standard”, costituisce l’ossatura dell’intero progetto: come sarebbe il mondo in cui Paperi e Topi si muovono se il Natale non fosse mai esistito?

Stiamo parlando ovviamente di Zio Paperone e la lampada bisestile, per i disegni di Stefano Intini, la cui seconda puntata apre questo numero. Il sortilegio del genio ha fatto scomparire il Natale e Paperopoli e i suoi personaggi non sono più gli stessi, modificati dal fatto di non aver vissuto nessun 25 dicembre, nessun arrivo di Babbo Natale, nessun regalo sotto l’albero. 

La vicenda prende una piega “rosa” quando il vecchio e non più ricco Paperone incontra in città nient’altri che l’anziana Doretta Doremì e, non avendola mai conosciuta da giovane, vive con lei momenti di romantica intimità, concretizzando una storia d’amore che non aveva mai potuto vivere fino a quel momento. Ma il richiamo della sua vita precedente e del ritorno alla normalità è più importante e Paperone dovrà decidere, non a cuor leggero, di abbandonare questo insperato momento di tardiva tenerezza per sistemare le cose.

Feels

Can you feel the love tonight?

Nucci riprende alcuni temi cari alla cinematografia (il what if di natura magica) per raffigurare un Paperone più tenero e apparentemente felice. Forse le motivazioni presentate durante la storia (riottenere il denaro) non hanno la forza narrativa per giustificare l’abbandono di questa trovata serenità, anche egoisticamente, e avrebbe giovato qualche motivazione supplementare come avviene invece per Topolino e la scomparsa (o per meglio dire la non esistenza) di Pippo, oltre che del Natale e di Macchia Nera.

Resta anche qualche perplessità nel modo in cui alcune sparizioni sono state giustificate (se ogni persona sulla Terra non nascesse a causa di un parente che ha il compleanno in un giorno specifico, altro che Thanos: il sovrappopolamento del pianeta sarebbe solo un tristo ricordo) ma tali questioni possono ritenersi adombrate dall’eccellente capacità che ha lo sceneggiatore di intrattenere e di costruire dialoghi e interazioni tra personaggi.

In particolar modo è molto ben riuscita l’introduzione di Topolino all’interno della storia, e tutti i dialoghi con cui si interfaccia con Paperone non sono da meno. Naturalezza e freschezza nelle interazioni (anche fra Paperone e Doretta) sono certamente la parte migliore di questo episodio che ben accompagna il lettore verso la conclusione, senza disdegnare un colpo di scena finale.

Intini ai disegni dimostra, se per qualcuno fosse ancora necessario, la sua capacità di lavorare su qualunque avventura, da quelle più comiche a quelle con atmosfere più tetre, utilizzando sempre personaggi plastici, espressivi, canonici e allo stesso tempo peculiari nel loro stile inconfondibile.

Alleati

Manuale su come gestire un incontro tra due personaggi, volume 1, pagina 1

Nel numero precedente le due storie di Nucci facevano da colonne portanti per tutta l’intelaiatura del volume sorreggendo anche le vicende centrali che, pur apprezzabili, venivano rese più interessanti dal collegamento con la storia principale e con quella finale (che alla fine risulta essere solo una articolata introduzione all’incontro tra Topolino e Paperone di questa settimana). 

In questo 3551 invece manca forse una storia di livello a fine volume, che poteva essere utile come punto fermo per far sì che gli altri contenuti ne giovassero anche questa volta; in più il collegamento con la trama principale in molti casi rimane meno azzeccato rispetto allo scorso numero. 

In particolare, il nuovo episodio di Cornelius, Il giorno nel cuore, è una buona idea ma si ha l’impressione che il collegamento con la scomparsa del Natale sia aggiunto a posteriori, quasi a forza. 

Alessandro Sisti alla sceneggiatura lavora di cesello e fa in modo che sia evidente che la mancanza del Natale, il “giorno speciale” di cui si parla durante la storia, risulti decisiva per Cornelius nel perdere le giuste motivazioni per andare avanti e proseguire nel suo viaggio. Per tale motivo sarà quindi il giovane Mallard, coprotagonista insieme con sua sorella, a fondare Paperopoli al posto suo (come si vede peraltro in una vignetta nel primo episodio della lampada bisestile). 

La storia forse avrebbe meritato più spazio perché gli spunti ci sono e la ricerca sui tempi dell’espansione a ovest degli Stati Uniti è sempre molto accurata. Di particolare interesse è la citazione di Manabozh (o Nanabozho), spiritello (trickster) della mitologia delle tribù indigene che abitavano la regione dei Grandi Laghi prima della colonizzazione da parte dei neonati Stati Uniti. Di indole ingannatore e dispettoso, ma di buon cuore, assumeva le sembianze di diversi animali del bosco. 

I disegni di Simona Capovilla sono altalenanti: talvolta bene, altre volte meno bene (si pensi alle sembianze dei fratelli Mallard, troppo sbarbatelli per avere oltre vent’anni). In generale la storia è ben illustrata ma sembra mancare qualcosa, soprattutto nelle grandi vignette di impatto (si prenda ad esempio la sestupla iniziale). Nota a margine: nel calendario che costituisce il titolo il numero 25 compare

Un giorno speciale… Se solo esistesse ancora

Sul resto c’è poco da dire. Sembra che il coordinamento, che pure è la novità sorprendente di questi numeri, non abbia avuto l’effetto sperato e si sia tramutata piuttosto in un nuovo modo per giocare al gioco del what if con le caratteristiche dei personaggi secondari, in una maniera simile alla riuscita Paperoga in nero su Topolino 3550… ma peggio. 

Battista e l’amico fenomenale di Tito Faraci e Federico Butticè parte già con l’handicap di avere Battista come protagonista. L’idea che Babbo Natale esista lo stesso senza la festa da cui prende il nome e che elargisca doni a caso è senz’altro originale, ma lo svolgimento non è particolarmente interessante.

Sembra infatti suggerire che l’incantesimo della lampada bisestile invece di essere una riscrittura completa della storia dall’alba dei tempi sia piuttosto più semplicemente una grande car-can selettiva sul Natale, tanto che i personaggi continuano ad avere reminiscenze della loro vita precedente all’incantesimo. Belli comunque i disegni. 

Stipendione

Battista, sei sicuro di voler tornare a quando il Natale esisteva?

L’ispettore Manetta e il rimbalzo giusto è invece, come si evince dal titolo, ambientata al commissariato di Topolinia e vede di nuovo Faraci ai testi stavolta con Giampaolo Soldati ai disegni. La storia vede il tentativo da parte del protagonista di migliorare la considerazione che i colleghi poliziotti hanno di lui. Riuscirà a farlo, con un piccolo aiuto. Soldati, col suo tratto classico, ha sostituito Cavazzano facendo un lavoro più che discreto.

La storia conclusiva Gastone, Archimede e l’invenzione della fortuna di Sergio Badino e Davide Cesarello ha come demerito il fatto di costituire una chiosa in calando. La trama vede Gastone e Archimede provarle tutte per essere l’uno (più) fortunato e l’altro un grande inventore. Cioè esattamente ciò che sarebbero nella realtà se Paperone non avesse espresso quel desiderio.

Spiegazione di come ciò sia avvenuto non ne abbiamo ma la storia risulta comunque disorganica e confusionaria, le motivazioni dei protagonisti non sono del tutto chiare e la presenza di altri comprimari è solamente accennata (Anacleto e Bum Bum sono compagni di bowling di Gastone e Archimede). Cesarello è come sempre solido alle matite. 

La vicenda principale rimane dunque sospesa in attesa della puntata finale ma il resto dell’albo non contribuisce troppo alla costruzione dell’hype per la conclusione della Lampada bisestile. Questa sarà comunque ricordata come un’avventure che, almeno per tre settimane, ha cambiato completamente il volto del settimanale che siamo stati abituati a conoscere.

A conclusione di questa recensione bisogna fare una considerazione: se gli albi saranno sempre più interconnessi come sembra, dare una valutazione al singolo Topolino potrebbe iniziare a divenire un problema. Come valutare il numero centrale di tre dove proseguono (ma non finiscono) una storia e un’iniziativa che tanto successo ha avuto nella settimana precedente? A rigore sarebbero tre stelle, ma visto che non possiamo considerarlo a sé stante ci vuole una mezza stella in più.



Autenticati per poter votare le storie del Topolino!

Autore dell'articolo: Matteo Gumiero

Costretto a scrivere qualcosa in questo spazio, sono ingegnere, non amo scrivere ma in compenso mi piace leggere. Fumetti, soprattutto.

1 commento su “Topolino 3551

I commenti sono chiusi